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Terra dei fuochi, il ministro Costa ‘scarica’ Salvini: “Con lui grandi difficoltà”

Fissata la priorità per il territorio: “Riprendere il decreto Terra Mia per inasprire le pene a chi dà fuoco ai rifiuti”

“Con la Lega abbiamo avuto idee diverse sulla tutela ambientale, con Pd e Leu abbiamo stilato un programma che mette l’ambiente al centro”. È il commento rilasciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa al programma radiofonico ‘La Radiazza’ di Radio Marte.

Il ministro, che assieme al Guardasigilli Bonafede è l’unico confermato nel suo dicastero nel governo Conte-2, ha spiegato come nei 14 mesi con Matteo Salvini ministro dell’Interno “ho incontrato grandi difficoltà nell’ottenere attenzione sul tema della Terra dei Fuochi durante la sua esperienza. Nel nuovo ministro Lamorgese ho riscontrato un approccio totalmente diverso, mi ha dato la sua disponibilità a collaborare per contrastare il fenomeno”.

Costa ha spiegato inoltre come “intorno ai roghi tossici c’è un giro di affari milionario. Occorre disinnescare gli interessi economici. La rimozione di un rifiuto bruciato arriva a costare fino all’800% in più della rimozione di un rifiuto ordinario. C’è da riflettere sui contratti che vengono stilati con le aziende che si occupano della rimozione”. 

Infine il ‘programma’ da attuare: “Mi sono proposto come ‘facilitatore’ alle amministrazioni dei territori della Terra dei Fuochi’ - ha spiegato Costa - e finalmente i Comuni stanno iniziando a collaborare tra loro. Ora la priorità è il “Decreto Terra Mia” che inasprisce le pene di chi dà fuoco ai rifiuti. La caduta del precedente governo ha interrotto l’iter ma ora è necessario riprendere il percorso”.

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