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Esercito e forze speciali nel casertano, il ministro al contrattacco: “Io schifo la camorra” I FOTO

Sergio Costa dopo il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in Prefettura lascia intendere che l’incendio al Cdr sia di origine dolosa

Lo Stato mostra i muscoli ed invia militari nei "siti delicati" e 100 carabinieri esperti in tutela dell’ambiente che collaboreranno alle indagini sui roghi delle ultime settimane nelle province di Caserta e di Napoli.  E' questo il piano quanto ha illustrato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa dopo l'incendio di giovedì sera al Cdr di Santa Maria Capua Vetere che ha seguito di pochi giorni quello verificatosi alla Lea di Marcianise. 

IL MINISTRO

Costa, dopo un sopralluogo al sito interessato dal rogo, ha partecipato al Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza convocato in Prefettura nella tarda mattinata di oggi e concluso intorno alle 15,30. "E' stato aperto un fascicolo perchè questi incendi non sono casuali - ha esordito il Ministro - Dire che questo incendio mi lascia perplesso è dire poco. Parliamo di un sito che ha il perimetro videosorvegliato con una sorveglianza interna H24. Le condizioni di ingaggio che ho verificato di persona lasciano perplessi e non mi fanno pensare all'autocombustione. Come mi lascia perplesso l'incendio alla Lea".

"300 INCENDI NON POSSONO ESSERE OCCASIONALI" IL VIDEO

"INVIEREMO L'ESERCITO"

"Il motivo della convocazione urgente del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza - ha proseguito Costa -  è legato al fatto che questi episodi generano un grande allarme nella popolazione ed abbiamo il dovere di andare a verificare e dare risposte ai cittadini. Rinforzeremo immediatamente la sorveglianza inviando i militari a monitorare i siti dove maggiore può essere l'impatto ambientale. Ho chiesto ai Prefetti di Caserta e Napoli di individuare quelli dove può esserci una situazione di maggiore allarme (in provincia di Caserta saranno una decina di siti a fronte dei 262 complessivi che ospitano rifiuti nda)". 

L'ATTACCO ALLA CAMORRA

Non solo. Costa ha annunciato l'arrivo anche di "specialisti investigativi qui ed a Napoli, dove c'è più bisogno. E' giunto il momento per lo Stato di mostrare i muscoli. Lo Stir è un impianto pubblico e colpirlo è un colpo al cuore del sistema. Io schifo la camorra e se questi criminali credono poter tornare a uno stato di emergenza sui rifiuti hanno sbagliato governo: gli schiacceremo la testa". 

IL MINISTRO AL CDR DOPO L'INCENDIO

LE SOLUZIONI

Non basta presidiare i siti "pericolosi" ma occorre trovare soluzioni. "Ho chiesto - ha detto ancora Costa - alla Regione ed all'Ato di cui è presidente il sindaco del Capoluogo di seguire tutta la filiera dei rifiuti in massima trasparenza. Creare un meccanismo di gestione che diventi ordinario perché più siamo in emergenza e più questi criminali ci sguazzano. Bisogna aprire gli occhi in termini info investigativi su chi, come e perché gestisce questi siti. E' questo il modello Caserta che intendo sviluppare".

Il Ministro Costa ed il Prefetto dopo il Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza

LE INDAGINI

Infine il Ministro Costa ha fatto un passaggio anche sulle indagini in corso dopo il rogo al Cdr. "Dai primi rilievi si può appurare che nel capannone interessato dall'incendio non c'era un sistema per abbattimento dei fumi e delle fiamme. Su questo sono in corso accertamenti da parte dei vigili del fuoco che poi relazioneranno tutto alla Procura della Repubblica che sta coordinando le indagini". 

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