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Carabinieri uccisi durante rapina, messa solenne a 40 anni dalla strage

La cerimonia in ricordo di Papale e Rotondi il 9 settembre

Una Santa Messa solenne in suffragio per i due caduti carabinieri uccisi nella strage di Casaluce. La cerimonia si terrà il 9 settembre, a 40 anni dal sacrificio di Francesco Papale, 41 anni di Santa Maria Capua Vetere, e Gerardo Rotondi, 30 anni di Recale, entrambi medaglie d’argento al valor civile.

I due militari dell’Arma erano di scorta ad un furgone postale, quando all’improvviso furono assaltati da una banda composta da sette banditi che non esitarono ad aprire il fuoco su di loro, con delle mitragliette, seminando il panico con la furibonda sparatoria, uccidendoli e dandosi subito dopo alla fuga. Dei colpi vaganti attinsero anche un passante che si salvò per mera fortuna. Unico testimone, questo, della tragedia.

Il furgone postale era partito regolarmente poco dopo le otto del mattino del 9 settembre 1981 dall’ufficio postale di Aversa per il suo solito giro degli altri uffici della zona per consegnare il denaro contante necessario alle operazioni. Alle ore 8.15 il furgone portavalori giunse davanti alla succursale di Casaluce. I due carabinieri, Papale e Rotondi,  si fermarono ad una decina di metri e rimasero seduti nel pulmino dell’Arma. In un attimo da una stradina laterale sbucarono sette rapinatori con delle mitragliette calibro 9 che incominciarono a sparare a bruciapelo contro il pulmino con tiro incrociato all’indirizzo dei due militari. In pochi istanti vennero esplosi decine e decine di colpi contro il parabrezzo e la fiancata del’automezzo in cui erano alloggiati i due carabinieri.

Quando la scena infernale cessò e i banditi fuggirono via su due auto di grossa cilindrata senza prelevare alcun sacco contenente denaro dal mezzo portavalori, l’appuntato Francesco Papale era già riverso sul sediolino anteriore del mezzo militare ormai privo di vita mentre il carabiniere scelto Gerardo Rotondi che era al lato guida morì poco dopo all’Ospedale di Aversa. L’appuntato Papale per anni in servizio alla compagnia di Catanzaro era arrivato ad Aversa, trasferito alla locale stazione, solo da sei giorni. Lasciò la moglie e tre figli in tenera età. Il carabiniere Rotondi, in servizio ad Aversa già da qualche anno, lasciò la moglie, un figlio piccolo ed un altra bimba che stava per nascere.

Da allora, è rimasto vivo il ricordo del martirio dei due militari nella cittadina di Casaluce. Dieci anni fa, in occasione del trentennale, la cerimonia, venne officiata da mons. don Michele Verolla, rettore e parroco del Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce, parteciparono le famiglie dei carabinieri caduti, il sindaco di Casaluce Nazzaro Pagano, l’Ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri per la Campania, generale di corpo d’armata Domenico Cagnazzo, il presidente della locale sezione Anc di Casaluce, Rosario Carrubba, ed il gruppo comunale della Protezione Civile. 

In piazza Matteotti, a Casaluce, è situato il monumento ai due carabinieri, con queste parole scolpite a futura e imperitura memoria sulla lapide: “Alla fiamma dell’Arma, attinsero forza e fede per essere fiamma di unità e giustizia”.

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