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Mascherine strapagate, Vigliotti: "Ordine in linea con i prezzi di un mese fa"

La consigliera replica a 'Città di Idee': "Nessuna volontà di sfavorire l'economia cittadina"

Prezzi in linea con il momento dell'ordine e nessuna volontà di sfavorire l'economia cittadina. Questa in sintesi la risposta dell'amministrazione comunale di Maddaloni, affidata alla consigliera Alessandra Vigliotti, sulla vicenda dei dispositivi di protezione acquistati a circa 3 l'una da una ditta di Parete.

"Credo sia opportuno chiarire la questione delle mascherine che tanto in queste ore sta tenendo banco in città. E non per spirito di polemica. Nè per volontà di contraddittorio. Ma perché ritengo che mistificare la realtà, a mero scopo propagandistico, in un momento storico così delicato, è davvero inopportuno", ha esordito Vigliotti.

A sollevare il caso era stato il fondatore di Città di Idee Peppe Razzano che aveva contestato all'amministrazione l'aver speso la somma esorbitante di 2,50 euro per ciascuna mascherina oltre l'iva. "L'ordine per l'acquisto delle mascherine risale al 13 marzo scorso. Un mese fa praticamente. In un periodo in cui le mascherine, di qualsiasi tipo, erano assolutamente introvabili - replica Vigliotti - E quelle in commercio erano vendute a prezzi esorbitanti. Ricordo a me stessa che in quei giorni alcuni cittadini maddalonesi hanno denunciato a mezzo social di aver riscontrato un prezzo al dettaglio tra i 5 e i 7.50 euro. A Maddaloni come nel resto di Italia, al punto tale da ritenersi indispensabile in più occasioni l'intervento della Guardia di Finanza. Le mascherine acquistate dalla Amministrazione De Filippo, in numero di 1000, sono state destinate agli operatori impegnati in quei giorni assai difficili: Polizia Municipale, Volontari della Protezione Civile, dipendenti comunali, appartenenti alle Forze dell'ordine impegnati sul territorio. Essendo mascherine monouso, si è provveduto ad acquistarne in numero necessario per fronteggiare l'emergenza dei giorni a venire".

E sulla questione che l'acquisto sia avvenuto a Parete (e non a Maddaloni) la consigliera risponde: "Nessuna volontà di privilegiare uno piuttosto che un altro. Nè di "mortificare" l'economia cittadina. Semplicemente l'Amministrazione Comunale ha avuto come giusto interlocutore la Farmacia Comunale presente sul nostro territorio. Se la società cui fa riferimento la Farmacia Comunale è di Parete, non credo possa essere motivazione da attribuire come colpa al Sindaco e alla Giunta, che hanno semplicemente cercato di tutelare la città ed i cittadini da eventuali possibilità di contagio nel rapporto quotidiano con chi sta gestendo questa emergenza senza conoscere più né giorno né notte".

Quindi la risposta piccata: "piuttosto che puntare sempre l'indice contro chi sta proteggendo la propria comunità, utilizzate la vostra penna e la vostra verve polemica per chiedere al Governo e alla Regione di garantire loro, come dovrebbe essere, quei dispositivi di protezione indispensabili per assicurare un minimo di tranquillità in una circostanza così eccezionale. È a loro che dovete chiedere risposte. Che dovete chiedere conto e ragione della precarietà in cui i nostri eroi sono costretti a lavorare. Non a noi".

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