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Mascherine a 50 centesimi: tabacchi ritira la vendita

Presa di posizione del Vizietto: "Qui non le vendiamo. Attendiamo forniture dal Governo". Dispositivi ritirati anche nella grande distribuzione

“Qui non vendiamo mascherine chirurgiche a 50 centesimi. Attendiamo forniture dal presidente del Consiglio”. Così il cartello fuori il tabacchino ‘Il vizietto’ in via Salvo d’Acquisto ad Aversa annuncia il ritiro dalla vendita delle mascherine. La presa di posizione è chiara. Il debutto sul mercato delle mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi è stato se non un flop di certo un perfetto caos. 

Il caso delle mascherine è esploso da quando, domenica sera, è stato annunciato, tra gli altri provvedimenti, un prezzo calmierato per le mascherine chirurgiche, 0,50 euro ciascuna, e il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha reso noto di aver stretto un accordo con cinque società che metteranno sul mercato 660 milioni di mascherine chirurgiche al prezzo medio di 38 centesimi. Immediatamente sono arrivate proteste parte dei farmacisti (che hanno acquistato il prodotto a un prezzo maggiore) e delle aziende della moda (che hanno riconvertito le loro produzioni per far fronte all’emergenza e mantenere posti di lavoro e che con il prezzo calmierato non coprono i costi di produzione).

I dispositivi di protezione individuale, intanto, cominciano a sparire anche dalla grande distribuzione. Ieri il gruppo Crai - che opera con le insegne Crai, Pellicano, Caddy’s, IperSoap, Pilato, Proshop, Risparmio Casa, Saponi e Profumi, Shuki e Smoll - ha comunicato che, "alla luce dell’ordinanza con la quale il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha imposto la vendita al consumo delle mascherine a un prezzo non superiore a 50 centesimi, si vede costretto a ritirare dalla vendita, dai negozi del gruppo, le mascherine chirurgiche. Ci rendiamo conto - prosegue la nota - che ciò può generare disservizio verso i clienti e ne siamo particolarmente spiacenti ma, nonostante tutto l’impegno e la disponibilità dimostrati dai negozi del gruppo, particolarmente in questo periodo, verso tutti i consumatori che li frequentano, siamo nell’impossibilità di vendere le mascherine ad un prezzo inferiore al loro costo di acquisto. Confidiamo che il governo voglia risolvere al più presto tale situazione in modo da consentirci di riprendere la vendita delle mascherine in questione". (F.P.)

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