Marea nera, la senatrice: "Verifichiamo se c'è presenza di percolato nei canali"
La Moronese deposita una interrogazione in Senato. Intanto la commissione regionale Ecomafie trova una sintesi, Pagliaro: "Il mare deve tornare ad essere una risorsa da sfruttare appieno"
Continua a scuotere gli animi la questione relativa allo sversamento di liquami nella foce dell'Agnena (tra i comuni di Mondragone e Castel Volturno) che nei giorni scorsi ha generato una vera e propria marea nera.
La Moronese presenta un'interrogazione in Senato: "Forse percolato nell'Agnena, verifichiamo"
“La foto della macchia nera che si espandeva nel mare alla foce dell’Agnena, ha scosso tutti noi, ma adesso quel senso di sdegno deve tramutarsi in azioni e risultati positivi per l’ambiente e per il territorio. Per questo ho depositato un’interrogazione al Senato assieme ai miei colleghi, per avere delle risposte ma soprattutto per dare un nostro contributo, il litorale domizio è sottoposto a continui martiri ha bisogno di aiuto”. A dichiararlo è Vilma Moronese senatrice del M5s e presidente della commissione ambiente del Senato.
“Alcuni anni fa ci fu un’audizione in Senato - spiega - La Procura di Santa Maria Capua Vetere ci portò a conoscenza delle indagini che effettuò proprio nel canale dell’Agnena e dei Regi Lagni, nonché su tutto il sistema di depurazione. Un lavoro molto importante e apprezzabile, che probabilmente arrivò a delle conclusioni, che però noi oggi non conosciamo, e che credo sulle quali valga la pena di continuare a lavorare”.
“Vennero utilizzati anche droni e termocamere per comprendere quali potessero essere gli elementi e le fonti inquinanti - continua Moronese - Fu messa in relazione la mancata realizzazione delle vasche di raccolta della discarica Bortolotto-Sogeri, dalle quali sarebbe uscito del percolato che poi finiva direttamente nel canale dell’Agnena. Analizzando le immagini satellitari possiamo notare che la macchia nera che si riversa nel mare, è un fenomeno che purtroppo si ripete con costanza nei mesi e negli anni, e c’è il rischio che si ripeta ancora. Anche l'Aeronautica Militare pubblicò a maggio 2019 immagini della marea nera alla foce dell’Agnena, l’attenzione su quei luoghi è alta da anni, tante cose già si conoscono”.
“La nostra interrogazione inoltre ricostruisce una serie di fatti, e riporta anche delle indagini ambientali che furono condotte dall’ISPRA nel 2012 in quei canali - aggiunge - e intende sollecitare il Ministero dell’Ambiente, affinché chi di competenza possa verificare se c’è la presenza di questo percolato nei canali, e se il rilascio in mare dello stesso avvenga quando le pompe idrovore del Consorzio di Bacino vengono attivate, penso sia un fatto da appurare. Qualora fosse così potremmo arrivare rapidamente ad una soluzione”.
"L’estate scorsa fu proprio il Ministero dell’Ambiente, con l’allora sottosegretario Salvatore Micillo ad organizzare una campagna di monitoraggio dei corsi d’acqua e del mare anche sul litorale domizio. All’iniziativa presi parte molto volentieri anche io, perchè il controllo su queste zone è importantissimo, bisogna continuare. Infine credo che probabilmente dobbiamo aumentare ancora di più il livello di collaborazione tra istituzioni per arrivare più rapidamente ad ottenere soluzioni per il nostro territorio, sono certa che i cittadini non potranno che apprezzare ed unirsi alle nostre azioni con più convinzione, io sono stata e sono sempre a disposizione” conclude Moronese.
Pagliaro: "Il mare deve tornare ad essere una risorsa da sfruttare appieno"
“La risoluzione per contrastare l’inquinamento delle acque approvata nel corso della seduta della Commissione Ecomafie, Terra dei Fuochi e bonifiche del consiglio regionale della Campania rappresenta la sintesi di un impegno costante per il territorio e su temi fondamentali come l’Ambiente”. Lo ha dichiarato Alessandro Pagliaro, consigliere comunale di Mondragone e consulente della Commissione regionale.
“La macchia nera comparsa qualche giorno fa alla Foce dell’Agnena è solo l’ultimo di una serie di misfatti compiuti ai danni delle nostre comunità per le quali il mare deve tornare ad essere una risorsa da sfruttare appieno. Chi nega l’evidenza di ciò che accade non lavora nell’interesse del territorio e degli operatori balneari. Le emergenze vanno affrontate con serietà e con l’impegno costante, come quello svolto in seno alla Commissione Terra dei Fuochi”.