“Papà vittima del Covid 2 volte: il virus non aggredisce solo il fisico”
Francesca, Luca ed Andrea, figli del magistrato Luigi Buonajuto, raccontano a Casertanews la esperienza: “Le persone più anziane si sono sentite fuori era”
Sessanta giorni di isolamento a causa del Covid, poi il ritorno ad una normalità che, però, non è stata quella di prima. “Papà è stato vittima due volte del virus: prima sul piano fisico, poi su quello mentale”. A parlare a Casertanews è Francesca Buonajuto, che, insieme coi fratelli Luca ed Andrea, vuole ricordare la figura del padre Luigi, magistrato che ha rappresentato per anni un uomo forte delle istituzioni.
Sempre riservato, mai fuoriluogo, capace di scrivere pagine importanti della storia giudiziaria e sociale della provincia di Caserta (faceva parte del collegio del processo Spartacus), Luigi Buonajuto è venuto a mancare pochi giorni fa dopo che il Covid ha preso il sopravvento su di lui. “Non solo sul fisico, ma sulla testa” racconta oggi la figlia che ha vissuto il periodo dell’isolamento in casa con lui. “Era il periodo di Pasqua quando ha scoperto di aver contratto il virus. Il lungo isolamento, l’impossibilità di vedere me e gli altri due figli, lo hanno colpito. Tanto” racconta.
Difficoltà che erano già emerse durante la pandemia, così come è accaduto a tante altre persone. “Quando ha visto che tutto doveva essere gestito digitalmente e che iniziava a dipendere da me si è sentito fuori dal mondo. Il Covid, forse, gli ha fatto credere di essere diventato una persona debole, incapace di farcela a rimanere da solo a casa”.
Parole che raccontano, purtroppo, non solo le difficoltà del magistrato Buonajuto, ma quelle di tante persone che sono state costrette ad affrontare l’isolamento. “Si innesca una macchina strana - aggiunge Francesca - e mi rendo conto che riguarda soprattutto le persone più avanti con gli anni, ma anche tanti ragazzi. La mia storia personale e quella di altre persone che conosco mi fa pensare che ci sia un problema di fondo che si sta sottovalutando, che va oltre le ripercussioni fisiche del Covid”.
Solo così, del resto, si può spiegare perché anche un uomo dalla personalità molto forte, come il magistrato Bonajuto, possa aver ceduto ad una debolezza. “Papà ha servito lo Stato. Io credo di non aver mai conosciuto nella mia vita un uomo con un forte senso di lealtà, trasparenza, onesta e giustizia come lui” racconta ancora Francesca. “Era una persona molto riflessiva, amava vivere e viaggiare. E' diventato anche sommelier per passione. Il Covid ha rotto gli schemi e le certezze soprattutto delle persone anziane, di un’altra generazione: ciò ha creato ripercussioni sulle persone anche più equilibrate e sagge. Penso che questa nuova società che ci si sta aprendo di fronte, noi tutti saremo costretti a porci delle domande ed a dare risposte concrete, perché dentro di me sento che le conseguenze del Covid non finiranno a breve. Ed allora, se così sarà, dovremo acquisire quanto prima la consapevolezza di quanto sta accadendo per riuscire a dare risposte concrete in tempi utili per ricostruire una società che possa aiutare davvero tutti”.