Logo della Reggia, Sgambato scrive al Mibact: "Cittadini preoccupati"
L'ex deputata e componente della segreteria nazionale interviene sulla questione del monogramma
"Il ministero si attiverà prontamente per una riflessione". E' quanto annuncia l'ex deputata Camilla Sgambato che ha inoltrato, insieme a Nicola Oddati (delegato alla cultura nella segreteria nazionale del Pd), una nota al Mibact per evidenziare criticità e perplessità, sollevate quasi unanimemente dall’opinione pubblica casertana, sul cambio di logo della Reggia di Caserta.
"Non sta a noi entrare nel merito della scelta, ma le tante preoccupazioni raccolte nella comunità casertana ci sollecitano qualche riflessione - fa sapere Sgambato - Il logo precedente, iconico, racchiudeva il segno e il senso di una Reggia, quello scelto adesso viceversa è un monogramma, usato a più riprese in varie comunicazioni. Eravamo abituati al fatto che il logo della Reggia fosse la sua planimetria, vista dall’alto, come a volo d’uccello, elaborato dal grafico casertano Alberto Grant. Una buona soluzione per riconoscere il Palazzo. Un segno identitario. Non replicabile. Unico. I casertani - prosegue - temono che un logo scelto per il rilancio dell’immagine possa, invece, ottenere l’effetto contrario, cioè acuire il già difficile momento che la Reggia già sembra attraversare. Diminuiscono i numeri dei visitatori (845mila nel 2018, 728mila nel 2019), ma non è colpa del coronavirus; niente più eventi, annullati quelli programmati da Felicori, rescissi i contratti tenuti in standby quando era direttore protempore Lampis. Così, temono i casertani, lentamente muore, dopo tre anni di rinascita, un bene di inestimabile valore che ancora oggi vive del lavoro fatto da Mauro Felicori. Cui prodest?".