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Sciopero a oltranza dei lavoratori Logista. L'azienda: "Settore in crisi, contrabbando ci danneggia"

I sindacati annunciano l'assemblea permanente dei 100 dipendenti dopo l'annuncio della chiusura ad ottobre

Sciopero a oltranza de parte dei lavoratori di Logistica spa a Maddaloni dopo l'annuncio dell'azienda della chiusura dello stabilimento con un centinaio di dipendenti che da ottobre rischiano di trovarsi senza un lavoro. 

I sindacati: "Bilancio positivo, scelta inspiegabile"

"Un simile e grave annuncio senza un piano industriale, senza alcuna crisi aziendale - denunciano Angelo Lustro, segretario generale Filt Cgil Caserta, Igor Prata, segretario generale della Flai Cgil Caserta e Pasquale Federico segretario generale dela Fit Cisl - Nell’ultimo coordinamento nazionale la stessa azienda ha infatti descritto una situazione florida, con dei numeri di bilancio positivi, in linea con gli ultimi anni che hanno visto Logista fatturare decine di milioni di euro in Italia". 

Una scelta, quindi, che arriva come un fulmine a ciel sereno. "Desta stupore - proseguono Lustro, Prata e Federico - che un’azienda che ha rapporti con un settore strategico come i monopoli di stato adotti simili comportamenti, completamente irresponsabili, generando confusione e paura tra gli oltre cento tra lavoratori diretti e della ditta in appalto, in quella che è un’operazione volta esclusivamente alla massimizzazione del profitto sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie, senza alcun riguardo per l’indotto, il tessuto sociale ed economico del territorio".

Sciopero a oltranza dei lavoratori

I sindacati annunciano di aver immediatamente scritto al Prefetto, al Mise ed alla Regione Campania chiedendo "un intervento urgente, e indetto uno sciopero con assemblea permanente che proseguirà ad oltranza. Non ci fermeremo - concludono i tre dirigenti sindacali - fin quando l’azienda non tornerà sui suoi passi. Il sito di Maddaloni non si chiude".

La protesta allo stabilimento Logista di Maddaloni

L'azienda: "Contrabbando ci danneggia"

Intanto l'azienda, che da oltre vent’anni opera nella distribuzione dei tabacchi, evindenzia come "non sussistono più le condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività presso il deposito di Maddaloni. La cessazione delle attività è prevista entro il mese di ottobre 2022. L’azienda è consapevole del disagio che la chiusura comporta per i lavoratori del deposito di Maddaloni ed è pronta ad aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni e punti di incontro".

Intanto, Logista si è già impegnata "a fornire immediata proposta di ricollocazione in siti che si trovano nelle vicinanze ai 24 dipendenti diretti impiegati nel deposito di Maddaloni. Si impegnerà anche a supportare la società G.L.D., che ha in appalto le attività di movimentazione interna, per la definizione di un piano di iniziative volto a trovare soluzioni adeguate per i suoi 80 lavoratori, anche con proposte di ricollocazione in siti vicini, confidando nel concorso collaborativo delle organizzazioni sindacali. Logista ha sempre attuato importanti investimenti volti alla modernizzazione e allo sviluppo della propria rete logistica e dei servizi offerti. Adottando soluzioni all’avanguardia e una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ha migliorato sistemi infrastrutturali, organizzativi e tecnologici, creando occupazione per circa 3.000 addetti. Tuttavia, da anni l’andamento del mercato è in costante calo, con una prospettiva di decrescita del settore prevista anche dal piano d’azione europeo".

Il comparto deve, inoltre, "subire l’impatto del fenomeno del contrabbando che in Italia - evidenzia la nota di Logista - nonostante gli sforzi encomiabili delle autorità preposte al controllo, si attesta oltre il 3% del mercato, con gravi conseguenze oltre che per l’erario, anche evidentemente per la distribuzione legale, con una normativa peraltro depotenziata dalla depenalizzazione prevista per tali fattispecie. A ciò si aggiunge la necessità di interventi normativi volti ad assicurare un’evoluzione equilibrata e sostenibile del settore, anche attraverso l’adeguata regolamentazione di mercati e prodotti ormai consolidati, al fine di evitare grave rischio per i consumatori e danno per lo Stato e, ovviamente, per gli operatori della filiera. È evidente che tale contesto comporta una necessaria riorganizzazione della rete e dell’operatività, anche al fine di garantire la sostenibilità delle attuali attività economiche".

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