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La senatrice Lonardo ai balneari: "Litorale domitio zona franca"

L'impegno dell'esponente di Forza Italia: "Non possono pagare quanto gli stabilimenti di Forte dei Marmi"

Immigrati che occupano le case, inquinamento, difficile situazione relativa le concessioni ed infine la presenza dei clan di camorra. Sono questi i problemi dei balneari del litorale Domitio, da Castel Volturno a Mondragone, che sono stati esposti alla senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo nel corso della Giornata Nazionale dei Balneari.

“Gli stabilimenti balneari campani contribuiscono in modo determinante all’offerta turistica nazionale con oltre 30.0000 imprese e circa 100.000 addetti - afferma Marcello Giocondo, presidente del S.I.B. -. Del 68% dei vacanzieri, l’80% sceglie la nostra regione come meta ed è questo un fattore da considerare a tutela del tanto minacciato Made in Italy. Non è possibile pensare che vengano messe in discussione le concessioni rendendo vano il legittimo affidamento per chi rischia di vedere andare all’asta l’impegno profuso nel tempo. Il danno sarebbe irrimediabile ed il Governo avrebbe responsabilità diretta”. 

Per Cesare Diana è “un evento a tutela dei commercianti della nostra terra. E’ triste che il sindaco PD Russo non sia presente per difendere i diritti di chi lo ha votato, dandogli una fiducia che in questi quattro anni ha ampiamente dimostrato di non meritare. Inoltre, l’amministrazione non ha affatto pubblicizzato l’evento, come se non gli interessasse manco minimamente. Con quale coraggio si ripresenteranno alle elezioni? E’ tutto un grande mah”. 

Lonardo ai balneari

A concludere la senatrice Lonardo che ha ribadito le gravi “conseguenze che l’errata applicazione della direttiva europea nota come Bolkestein comporterebbe contro gli stabilimenti balneari italiani - spiega Lonardo in una nota - Sono stata accolta dal presidente regionale SIB, Marcello Giocondo, con il quale abbiamo avuto modo di soffermarci soprattutto sulle gravi difficoltà che l’intero litorale Domitio-Flegreo vive. La condizione di degrado in cui versano quelle zone è inaccettabile. Fare impresa, investire e garantire un lavoro in un territorio così devastato è davvero impossibile. Mi ha spiegato che da un ventennio ormai il litorale è sottoposto al problema dell’erosione della costa e a divieti di balneazione a causa dell’inquinamento marino che, inevitabilmente, determina la morte delle aziende. A ciò va sommato il grave problema dell’immigrazione clandestina sulla linea di costa dove sono stati occupati gli immobili destinati ad uso estivo.  Se a tutto questo, inoltre, associamo anche il problema delle attività malavitose tipiche del territorio, si potrà comprendere come ci si trovi di fronte ad una miscela esplosiva devastante per le imprese della zona. ".

Poi prosegue: "È una situazione emblematica ed unica in Italia, con aggravanti che, sommandosi alle difficoltà delle concessioni, annientano e mettono in ginocchio i 42 km di costa. E pur versando in simili condizioni, l’erario pretende da loro lo stesso versamento dei canoni demaniali che hanno gli stabilimenti di Forte dei Marmi. Di qui la loro richiesta che il Governo riconosca, invece, questa come zona franca ed agisca quanto prima con interventi straordinari e risolutivi. Ne parlerò in seno al Gruppo FI: sono certa che non li lasceremo soli, ma ingaggeremo tutte le battaglie necessarie affinché si accendano i riflettori su una zona tanto devastata". 

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