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Incubo licenziamenti alla Jabil, pressing su Di Maio

La multinazionale americana ha avviato le procedure per 350 dipendenti. Convocato un vertice al Ministero

Un pressing su più fronti nei confronti del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio per trovare immediate soluzione al dramma di 350 famiglie, quelle che saranno colpite dai licenziamenti disposti dalla Jabil Circuit Italia, multinazionale statunitense delle telecomunicazioni che ha annunciato l’intenzione di avviare le procedure di licenziamento per la metà della forza lavoro dello stabilimento di Marcianise.

Mentre da questa mattina partirà infatti lo sciopero di 8 ore dei lavoratori casertani, proclamato da più sigle sindacali, è la politica a a muoversi per salvare dall’ennesimo dramma economico e lavorativo un tessuto industriale già ampiamente colpito in questi anni. In attesa del vertice già convocato dal ministero dello Sviluppo Economico per il 27 giugno prossimo alle ore 10, “per discutere la situazione occupazionale e produttiva del sito di Marcianise”, si sono susseguiti gli appelli per salvare i posti di lavoro.

"Ci stanno spogliando delle nostre migliori energie produttive e questo, perpetrato dalla Jabil, è l’ennesimo attacco gravissimo a danno della dignità dei lavoratori del nostro territorio”, è l’accusa che arriva dal coordinamento di Articolo Uno Caserta. “Si spera - spiegano dal movimento - che sulla vertenza Jabil venga posta la massima attenzione da parte delle istituzioni e non vengano ripetuti, da parte del governo, gli stessi imperdonabili errori di superficialità commessi nelle vertenze Whirpool e Mercatone Uno”.

Al fianco dei lavoratori della Jabil si schiera anche Sinistra Italiana, che parla di “ennesimo colpo inferto al tessuto industriale del Mezzogiorno e in particolare alla nostra provincia già duramente provata negli anni da un gravissimo processo di deindustrializzazione”, chiedendo al Governo un intervento immediato “per scongiurare i licenziamenti e assicurare lavoro e sviluppo per Terra di Lavoro”.

In campo anche Regione e Pd, che col consigliere regionale Stefano Graziano ha chiesto alla multinazionale americano di “rivedere la scelta unilaterale dei 350 licenziamenti che penalizza ulteriormente un territorio e lavoratori che hanno già fatto grandi sacrifici negli ultimi anni”, spiegano come sarà chiesta immediatamente un’audizione  in commissione lavoro e attività produttive. 

La Jabil ha giustificato il licenziamento dei 350 dipendenti (su 700) “per assicurare l'operatività futura del sito di Marcianise in un ambiente di mercato altamente concorrenziale”, pur specificando che non è in discussione la permanenza dello stabilimento a Marcianise”. 

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