Reggia, il sindacato chiede un incontro col nuovo direttore: "Da Felicori solo impegno comunicativo"

“L’attuale condizione di molti degli ambienti e la organizzazione degli uffici della Reggia versano in condizioni di forte difficoltà tali da richiedere un sollecito intervento”. Il ‘dossier’ sulla Reggia di Caserta è arrivato sul tavolo di Antonio Lampis, direttore ‘ad interim’ del sito patrimonio dell’Unesco in attesa che svolga il concorso bandito dal Ministero dei Beni Culturali.

Ad esporre le problematiche che riguardano i lavoratori del Palazzo Reale borbonico è Mario Squillino, segretario provinciale della FLP, la Federazione Lavoratori Pubblici, che ha inviato al direttore generale dei musei Mibact una lettera in cui si chiede di avviare “una fase di rapido confronto di preaccordo, magari con un suo delegato, per poter sottoscrivere anche per singoli punti un accordo finale”.

Una lettera che boccia la precedente gestione, quella del manager bolognese Mauro Felicori, che ha lasciato la Reggia a fine ottobre. Nella lettera Squillino rimarca come la vecchia gestione “si è caratterizzata per il grande impegno comunicativo e di rilancio, tralasciando molti tratti degli aspetti organizzativi del lavoro, che hanno rallentato la "mission" del Museo, rendendo poco efficace ed efficiente le attività ad esso collegate”.

Nel mirino finiscono anche le condizioni di lavoro dei dipendenti, con “ambienti fatiscenti” in particolare riguardo alle postazioni in cui opera il personale di vigilanza ed accoglienza, che “creano condizioni di disagio che minano la produttività del lavoro svolto”.

Secondo il sindacato la stessa organizzazione degli orari di lavoro e di servizio è costruita “principalmente per controllare la forma, ma non le effettive esigenze operative del museo e degli uffici, e l'attuale organizzazione del lavoro, improvvisata ed in molti casi senza alcun riferimento della norma, riteniamo siano argomenti che andranno nel breve affrontati con una certa sollecitudine”.