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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Marcianise

Leroy Merlin porta di nuovo il Comune in tribunale e minaccia "risarcimento milionario"

Nessuna risposta dopo la prima sentenza dei giudici. Chiesta la nomina di un commissario ad acta. "L'amministrazione blocca immotivatamente un investimento da 20 milioni di euro"

La vicenda “Leroy Merlin” rischia di complicarsi parecchio e, soprattutto, di provocare nuove grane all’amministrazione comunale di Marcianise. Poche ore fa la multinazionale ha fatto recapitare agli uffici di piazza Umberto I una diffida con la quale si chiede di adempiere “entro 10 giorni” al rilascio del permesso a costruire per permettere di completare i lavori nella zona commerciale del “Campania”, minacciando, neanche velatamente, che, in caso di ulteriore silenzio, sarà intrapresa un’azione legale per il risarcimento dei danni subiti che potrebbero ammontare a decine di milioni di euro.

Dal permesso a costruire al sequestro della Procura

L’azienda arrivata in Italia nel 1996 (e che ha già aperto store in 13 regioni italiane) passa dunque al contrattacco dopo che neanche una sentenza del Tar Campania ha spinto gli uffici comunali di Marcianise a darle la possibilità di aprire lo store in località Aurno. Il cui iter ha avuto inizio ormai quattro anni fa. Nel mese di gennaio 2018, infatti, dal Comune di Marcianise venne rilasciato il permesso a costruire richiesto dalla società “Antichi splendori srl” sulla base del quale è stato realizzato l’immobile commerciale. Nel luglio dello stesso anno, la struttura viene acquistata da Leroy Merlin e tutto sembrava filare liscio fin quando, nel settembre 2019, un’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere non blocca tutto, contestando irregolarità nell’inter autorizzativo. Leroy Merlin non viene coinvolta nel procedimento penale, ma, di fatto, l’apertura dello stop viene bloccata dal sequestro preventivo disposto. La società prova a risolvere il problema, chiedendo, già nel 2019, all’allora commissario prefettizio Michele Lastella, la riedizione del permesso a costruire. Un iter che, secondo l’azienda, avrebbe permesso di risolvere la problematica secondo la “legislazione vigente”.

L’istanza respinta ed il ricorso al Tar

Ma negli uffici nulla si muove. E neanche il ‘ritorno della politica’, con l’insediamento della seconda amministrazione di Antonello Velardi smuove le acque. C’è un lungo flusso di mail, carte bollate e richieste evase che parte da gennaio 2020 ed arriva a marzo 2021, quando dal Comune arriva un “no” all’istanza di Leroy Merlin. La società allora decide di presentare ricorso al Tar Campania ed a dicembre 2021 ottengono dall’Ottava Sezione (presidente Francesco Gaudieri) il “riconoscimento del diritto di Leroy Merlin al rilascio della licenza per una media struttura di vendita”.

Nuovo ricorso e la diffida: “Valutiamo risarcimento milionario”

Tutto risolto dunque? Macché. Il Comune continua a non dare risposte e questo spinge l’azienda a presentare un ulteriore ricorso al Tar Campania per chiedere l’ottemperanza della sentenza, anche, eventualmente, con la nomina di un commissario ad acta. L’udienza è stata fissata a luglio 2022. Nel frattempo, però, è scattata la diffida, come spiega Mauro Carchidio, sirettore Sviluppo Immobiliare Leroy Merlin Italia: “In un contesto di crisi generalizzato appare ancor più paradossale che, nonostante una sentenza del TAR Campania che obbliga il Comune di Marcianise a rilasciare a Leroy Merlin il provvedimento che consentirebbe di procedere verso l’apertura di un nuovo punto vendita a Marcianise, l’Amministrazione Comunale continui ad essere inadempiente e impedisca immotivatamente il concretizzarsi di un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro, l’assunzione di 140 persone e una ricaduta positiva per imprese locali e l’indotto che beneficerà dell’attività commerciale di Leroy Merlin. Poiché tale situazione sta aggravando sempre più il danno per l’azienda, Leroy Merlin ha presentato un nuovo ricorso al TAR Campania per ottenere l’ottemperanza di quanto stabilito anche eventualmente mediante nomina di commissario ad acta e ha inviato diffida a provvedere con sollecitudine all’ottemperanza della Sentenza del Tar Campania riservandosi ogni azione volta all’ottenimento del risarcimento dei danni che potrebbero ammontare a diverse decine di milioni di euro”.

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