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Centro sociale chiuso da 10 mesi, accuse al Comune: "Presi in giro da burocrati incapaci"

L'accusa degli attivisti per i ritardi nell'approvazione dei lavori da eseguire dopo il crollo del tetto

“Dieci mesi di prese in giro, dieci mesi di chiacchiere”. È l’accusa, durissima, lanciata dai ragazzi del laboratorio sociale ‘Millepiani’ di Caserta nei confronti del Comune, dei suoi amministratori e dei suoi dirigenti, per il caso dei lavori fermi alla sede storica alla Caserma Sacchi.

Per capire le ragioni dello scontro bisogna fare un passo indietro. Nel luglio del 2018 il tetto della sede subì un pesante distacco di intonaco a causa di alcune infiltrazioni d’acqua, rendendolo di fatto inagibile. I volontari del centro sociale lanciarono per l’occasione una campagna di crowdfunding riuscendo a raccogliere ben 12mila euro per poter rimettere a nuovo tetto, guaina a pavimento.

A spiega l’incredibile impasse sono proprio i ragazzi di Millepiani: “Mettiamo su una trattativa col Comune di Caserta, proprietario dei locali, all'interno dei quali siamo con una delibera di concessione dal 2005. Il Comune ovviamente ci vuole fuori, ma riusciamo a convincerli che non sarebbe assolutamente possibile cacciarci. Ci propongono una serie infinita di modalità per restare all'interno del Millepiani e per poter fare i lavori. A noi va bene tutto, purchè non si paghi un fitto e purchè ci si riconosca un titolo non revocabile dalla sera per la mattina. Sapete com'è, non vorremmo spendere 12000 euro ed essere sgomberati! Alla fine, si dicono tutti favorevoli: sindaco, dirigenti, assessori. Tutti vogliono fare, tutti sono disponibili”.

Pur avendo ricevuto l’ok ‘a parole’, iniziano i problemi: “A dicembre 2018 presentiamo tutti i documenti richiesti e una proposta di delibera - spiegano dal laboratorio sociale -. Da quel giorno, siamo andati in Comune almeno una volta a settimana, fino al 3 agosto, aspettando e sperando che la delibera fosse approvata. Ci hanno rimpallato così, da un ufficio ad un altro, da un burocrate ad un altro, sperando che mollassimo. Ad un certo punto, eravamo così esauriti che abbiamo iniziato noi a scrivere i documenti che avrebbe dovuto produrre l'ufficio patrimonio. Questo non solo ci fa capire il livello politico dell'attuale amministrazione, ma anche quello burocratico, pochi lavorano per molti e molti non fanno o non sanno fare assolutamente nulla. Dieci mesi di prese in giro, 10 mesi di chiacchiere”.

Le accuse all’amministrazione del sindaco Carlo Marino si fanno quindi pesanti: “Il Comune di Caserta e questa amministrazione comunale non sono stati in grado, in 10 mesi, di autorizzare dei lavori di messa in sicurezza all'interno di uno spazio comunale, lavori tutti a carico della realtà sociale a cui lo avrebbe affidato. É uno scandalo che non conosce limiti: come pensano questi signori di governare bene una città se non sono nemmeno in grado di produrre e firmare una delibera in 10 mesi? Come pensano questi signori di voler risolvere la questione spazi sociali a Caserta senza affidarne nemmeno uno ad un’associazione? Abbiamo assistito a delle scene incredibili: assessori che non sanno come affidare gli spazi alle associazioni, dirigenti che ci chiedono dei fitti spropositati e fuorinorma, sindaci che rispondono in diretta Facebook che il problema Millepiani e degli spazi sociali in città non gli riguarda. Noi siamo stati pazienti. Abbiamo aspettato oltre un anno, ma adesso siamo stanchi, e come noi lo sono coloro che avevano fatto del Millepiani una seconda casa, un luogo in cui studiare, conoscere, divertirsi, seguire dei corsi gratutiti e tanto, ma tanto altro. Noi siamo dei sognatori nati, e nemmeno il più grigio dei burocratici potrà fermarci”.

Anche per questo, per ribadire la lotta e la speranza di poter ottenere nuovamente quegli spazi, il prossimo 31 ottobre Millepiani festeggerà i 16 anni con un party di Halloween che sarà anche l’occasione per far sentire nuovamente la voce della protesta.

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