rotate-mobile
Attualità Marcianise

Operai ex Jabil trasferiti in Sardegna, no dai giudici: "E' come licenziamento collettivo"

Il tribunale di Napoli Nord si oppone al 'trasferimento' in massa dei 23 dipendenti. Articolo Uno: "Vanno ricollocati nel circuito lavorativo"

Il Tribunale di Napoli Nord dice "no" al trasferimento dei 23 lavoratori ex Jabil poi assunti dal Gruppo Orefice. I dipendenti, con una semplice mail, erano stati di colpo trasferiti da Marcianise in Sardegna. Con provvedimento d'urgenza, il Tribunale ha dichiarato inefficace il trasferimento collettivo disposto e, richiamando un insegnamento della Corte di Giustizia, afferma che "il trasferimento presso una sede distante oltre 600 km da quella originaria, operando una modifica sostanziale e unilaterale delle condizioni di lavoro cui possa ragionevolmente conseguire la cessazione del rapporto, costituisca in realtà un licenziamento collettivo ai sensi della Direttiva 98/59/CE e debba pertanto essere preceduto dalle procedure di consultazione previste dalla L. 223/1990".  

Articolo Uno Caserta, che sin dall'inizio ha seguito questa incredibile e grave vicenda, promuovendo anche un'interrogazione parlamentare a firma del Senatore Vasco Errani, auspica una veloce ricollocazione di questi 23 lavoratori, i quali si trovano, loro malgrado, a vivere senza lavoro. "Chiediamo che il Mise, la Regione Campania, Confindustria e la stessa Jabil facciano e definitivamente la loro parte per reinserire questi 23 operai nuovamente nel circuito lavorativo. Su questo continueremo ad essere vigili chiedendo l'immediata attivazione del nostro gruppo parlamentare e della segreteria nazionale del partito". Così il coordinatore provinciale di Articolo Uno Caserta Alessandro Tartaglione e il responsabile provinciale Politiche del Lavoro Roberto Iavarone

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operai ex Jabil trasferiti in Sardegna, no dai giudici: "E' come licenziamento collettivo"

CasertaNews è in caricamento