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Vertenza Jabil, presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dell'azienda

Il 31 gennaio scadono gli ammortizzatori sociali. Allarme dei sindacati: "Reindustrializzazione attuata ha peggiorato la situazione"

Nell’ultimo incontro avuto in sede di regione Campania, la direzione aziendale Jabil conferma la volontà di procedere unilateralmente con i licenziamenti previsti per il 31 gennaio 2023 termine ultimo della procedura.

"Questa impostazione da parte della Jabil risulta inaccettabile, chiediamo l’immediato ritiro della procedura ed il blocco dei licenziamenti - fanno sapere Cgil, Cisl e Uil - E’ da tempo che auspichiamo una cabina di regia da parte delle istituzioni per affrontare e risolvere le problematiche industriali all’interno del territorio della provincia di Caserta, fino ad oggi il nostro appello è rimasto inascoltato. La reindustrializzazione utilizzata fino ad oggi da Jabil non ha generato gli effetti sperati, ma anzi ha nettamente peggiorato le condizioni dei lavoratori, basti pensare agli esempi di Orefice, dove la produzione praticamente non è mai partita e di Softlab, dove restando in attesa di un piano industriale i dipendenti devono ancora percepire due stipendi e la tredicesima mensilità. Nel corso degli anni il settore dell’elettronica su questo territorio ha subito un depauperamento senza precedenti, dove il numero degli addetti si è ridotto notevolmente generando precariato e disoccupazione. Chiediamo alla politica ed alle istituzioni di intervenire in modo fattivo affinché si possa invertire la tendenza, con interventi atti a salvaguardare i posti di lavoro e gli insediamenti produttivi. Il tessuto produttivo - proseguono i sindacati - si rilancia con politiche industriali concrete e di prospettiva e non con progetti di reindustrializzazione fallimentari e finanziati dalle multinazionali solo per liberarsi dei lavoratori ed abbandonare il territorio dopo aver per anni acquisito e delocalizzato le produzioni. Pertanto, è convocata un’assemblea fuori i cancelli della Jabil di Marcianise il giorno lunedì 23 gennaio a partire dalle 14,30, a cui sono inviati a partecipare, per un contributo fattivo, le istituzioni, le deputazione eletta su questo territorio e tutte le sensibilità che questo esprime, per bloccare l’ennesimo disastro sociale, davanti al quale ci ritroveremo qualora non venissero bloccati i licenziamenti collettivi paventati. Le lavoratrici ed i lavoratori non possono essere abbandonati a se stessi: è necessario che ognuno faccia la propria parte". 

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