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Io firmo per Caserta: "Città non si fermi al Macrico. Vera sfida è il Puc"

L'intervento dell'urbanista Vecchione all'alba del consiglio comunale

“Caserta non è soltanto il Macrico che rappresenta lo 0,6% del territorio urbano. La vera battaglia è approvare il Puc”. Lo chiarisce Antonio Vecchione, esperto urbanista e componente del direttivo di Io Firmo per Caserta, all’alba del consiglio comunale, in programma il 13 aprile, in cui verrà discussa in aula la questione.

“L’invocata classificazione urbanistica dell’area quale zona omogenea F2 (Verde pubblico), infatti, ricorrendo a categorie urbanistiche novecentesche obsolete (zonizzazione per retini) che tanti danni hanno prodotto nello sviluppo urbano delle nostre città, è procedimentalmente inattuale, ultronea ed irrilevante. Infatti – spiega Vecchione - l’operante strumento pianificatore (PRG) classifica l’area in oggetto zona omogenea F9 (‘zona militare’) per la quale ‘sono consentite soltanto costruzioni con destinazione d’uso militare’ (art.32 delle NTA). Inoltre, nella stesura definitiva approvata dalla Regione Campania nel 1987 viene testualmente prescritto “che le zone classificate F9 – militari esistenti, qualora dovessero essere dismesse dalle forze armate (caso di specie) assumono automaticamente la destinazione di zone “F”, cioè pubbliche. Va da sé che quello che si invoca da 20 anni vige già da oltre 30”.

A ciò si aggiunge il fatto che i manufatti edilizi esistenti (Ex alloggi ufficiali, Circolo Ufficiali, Uffici e Comando, Hangar e annessi depositi mezzi militari) sono stati sottoposti a “vincolo monumentale” giusta DDR n° 436 del 22/12/08 e DDR n° 1865 del 7/10/13, che, di fatto, ne impedisce l’alienazione a privati introducendo il regime di “Acquisto in via di prelazione” esercitabile dal Ministero o dall’ente pubblico territoriale competente (Regione o Comune).

“E’ ora di fare chiarezza e, chiamando a raccolta tutte le energie sane della città, declinare correttamente le priorità per invertire la rotta e, con passione e impegno comuni, avviare l’improcrastinabile percorso di “rinascita” della città capoluogo – conclude Vecchione - E’ finalmente il tempo di pensare, nell’ambito di una visione unitaria dell’intero territorio comunale di Caserta, non più ad azioni meramente inibitorie bensì alla proposizione delle funzioni pubbliche da allocare negli esistenti manufatti edilizi vincolati e da riqualificare (nel rispetto quantitativo delle superfici utili legittime e non già dei volumi, che comporterebbe, attesa l’altezza dell’hangar e dei depositi, una sensibile ed ingiustificata densificazione edilizia), immersi nel parco pubblico, liberato dalle odiate mura, simbolo di esclusione dalla città”.

Io firmo per Caserta fa appello a tutti i cittadini, ai movimenti civici, alle forze politiche della città di unirsi al suo appello e sottoscrivere la richiesta al sindaco di:

-       approvare il PUC, consegnato dai progettisti da oltre un anno e congelato al protocollo, mentre si assiste inermi al completamento del dissennato consumo di suolo, con la nascita di nuove medie strutture commerciali e quartieri residenziali;

-       verificare il rispetto negli interventi edificatori realizzati, delle piantumazioni statuite dalle NTA del PRG e sistematicamente disattese;

-       rendicontare dell’utilizzo delle monetizzazioni introitate per i piani di lottizzazione d’iniziativa privata carenti di standard e distratte per rispetto al vincolo di destinazione (opere di urbanizzazione).

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