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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Maddaloni

L'indagine della Dda rischia di "imbrigliare" il sindaco

Andrea De Filippo non può amministrare senza il consiglio comunale, ma il sequestro dei verbali ha bloccato l'iter. Il prefetto monitora la vicenda ma il nodo resta la tempistica

Dall’anatra zoppa al sindaco zoppo. In un anno è cambiato il modo di vincere le elezioni, ma purtroppo per Andrea De Filippo non sembra essere cambiato lo scenario. Nel 2017 De Filippo vinse il ballottaggio contro Peppe Razzano ma non riuscì ad avviare l’amministrazione comunale perché le liste dello sfidante avevano raccolto oltre il 50% delle preferenze al primo turno, conquistando, di fatto, la maggioranza del parlamentino comunale.

Ad un anno di distanza, il “neo” sindaco aveva conquistato sembrava aver tutto per poter dare l’avvio alla sua esperienza amministrativa, ma è intervenuta la Dda che sequestrando i verbali della commissione elettorale ha di fatto bloccato la proclamazione degli eletti e l’insediamento del nuovo consiglio comunale. Rendendo De Filippo un “sindaco zoppo”, senza possibilità di amministrare se non a colpi di ordinanze.

Ma tutto questo, naturalmente, non può bastare. Anche perché il nodo, adesso, è la tempistica. Non è dato sapere quali saranno i tempi necessari per l’indagine della Procura Antimafia, che sta vagliando la posizione della candidata Teresa Esposito (sorella di Antonio, condannato all’ergastolo per l’omicidio Panipucci) ma che potrebbe allargare la propria attenzione anche su altre persone. E De Filippo non può restare a lungo sindaco senza consiglio comunale. Facile ipotizzare che nelle prossime ore ci possa essere un intervento da parte del prefetto Raffaele Roberto, che intanto sta monitorando la delicata vicenda, per cercare di capire come affrontare la delicata vicenda.

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