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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Casagiove

Impianto rifiuti alle spalle dell'Appia, scintille tra sindaco e opposizione

Moscatiello denuncia: "Impediremo la realizzazione. Già nato un comitato spontaneo". Vozza: "Noi contrari a biodigestore di Caserta. Nostro progetto è su isola ecologica con compostiere"

Scoppia la polemica sull'impianto di compostaggio da circa 1 milione e 300mila euro da realizzare a Casagiove, in via Recalone a ridosso dell'Appia. Il Comune ha infatti presentato un progetto per chiedere il finanziamento dell'opera al Ministero nell'ambito delle azioni previste dal Pnrr. 

A dare fuoco alle polveri è stato il consigliere comunale Francesco Moscatiello che aveva denunciato il progetto dell'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Vozza redatto senza coinvolgere i cittadini e il Consiglio Comunale. "Non consentiamo neppure la minima possibilità di poter sentire in pieno centro cattivi odori - aveva tuonato Moscatiello sui social - Non possiamo rischiare un danno alla salute, al mercato immobiliare ed alla viabilità cittadina. Un impianto del genere (che assorbirà mille tonnellate l'anno) andrebbe realizzato lontano dal centro abitato. Abbiamo un terreno confiscato alla camorra lontano dal centro, perché non realizzarlo lì? Sta nascendo in queste ore un comitato spontaneo di cittadini che non si fermerà finché il Sindaco non farà marcia indietro. In ogni modo lotteremo per la nostra terra, per i nostri figli e per il nostro futuro". 

Una polemica il sindaco Vozza rispedisce al mittente. In una nota la fascia tricolore evidenzia come non verrà realizzato alcun biodigestore a Casagiove: "È falso che si sia progettato un biodigestore a Casagiove. Anzi, il Comune di Casagiove è in prima fila nella indicazione delle inopportunità e dei rischi dell’impianto progettato da Caserta (in viale Mattei, a due passi da Casagiove nda) - evidenzia Vozza in una nota - È vero, invece, che nell’ambito delle opportunità offerte dal Pnrr il Comune di Casagiove si è dotato di un progetto indispensabile per partecipare all’assegnazione di fondi, nell’ambito di un bando specificamente a ciò destinato, per la realizzazione di un’isola ecologica, o centro di raccolta, necessaria a dare ai cittadini nuovi servizi ambientali, disponibili tutti i giorni, per il conferimento di rifiuti riciclabili, oggi spesso oggetto di abbandono e roghi tossici in campagna e periferia, ma anche in pieno centro, come i rifiuti ingombranti non soggetti a raccolta domiciliare quali divani, mobili, legno, materassi, ferro, inerti e rifiuti elettronici (frigoriferi, forni, lavastoviglie, etc.), sfalci di potature di giardini privati e pubblici. Inoltre, essendo previsto dal bando e auspicato a tutti i livelli dall’Europa, all’Italia, alla Campania, il progetto prevede l’installazione di due compostiere, semplici compostiere, non biodigestori o inceneritori o altre diavolerie di cui in malafede si racconta, di piccolo cabotaggio e di altissimo contenuto tecnologico".

Il progetto prevede una "tecnologia relativa alle compostiere elettromeccaniche destinabili al compostaggio in grado di non emettere alcuna maleodoranza né scarichi o sostanze liquide di scarto. Dalle due compostiere deriverà la produzione di un ottimo fertilizzante naturale da distribuire ad agricoltori, da reimpiegare negli spazi verdi urbani e da destinare ai cittadini casagiovesi che ne facessero richiesta. Il compost prodotto sarà oggetto di periodiche analisi di laboratorio così come le utenze saranno adeguatamente informate sull'unica piccola incombenza richiesta: restare attenti alla qualità della raccolta differenziata. L’area indicata è la più idonea ed è di fatto acquisibile dal Comune perché tanto è sancito da Conferenza di Servizi posta in essere quindici anni fa e mai condotta a termine, come le altre dello stesso periodo, per le quali l’attuale Amministrazione sta lavorando al fine di acquisire al Comune tutto quanto di diritto ad esso è destinato. Dalla realizzazione degli impianti è calcolata una riduzione del costo complessivo del servizio e, dunque, della Tari di un ammontare di 250mila euro, pari al 15%. Le relazioni illustrative e tecniche del progetto saranno inviate a chiunque dei cittadini ne facesse richiesta; la lettura degli atti scritti, non di quelli raccontati da acrimoniosi banditori, aiuta di certo a fare chiarezza".

Vozza in conclusione ribadisce di non aver "tradito principi ambientalisti e di salvaguardia del territorio in cui (gli amministratori della sua squadra nda) credono. Lo smaltimento dei rifiuti richiede, non l’inerzia, ma interventi intelligenti e sicuri, che saranno, se finanziati, ridiscussi anche con i cittadini. Dinieghi preconcetti e populismo farcito di malafede finiscono col lasciare la situazione com’è e rendere contenti il malaffare e le mafie, che in assenza di scelte pubbliche, chiare, efficienti e sicure si arricchiscono e di rifiuti inquinano, degradano, uccidono".

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