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Gli impianti rifiuti a Lo Uttaro sul tavolo del ministro: "Area non bonificata"

Cerreto presenta un'interrogazione a Pichetto Fratin: "Ulteriore ferita per un territorio già martoriato"

La questione degli impianti rifiuti in località Lo Uttaro a Caserta finisce sul tavolo del ministro per l'Ambiente e la Sovranità Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Il parlamentare casertano Marco Cerreto, infatti, ha presentato un'interrogazione per conoscere se il Ministero sia a conoscenza di questo tema e se l'area nel comune di Caserta, denominata località Lo Uttaro, sia stata bonificata e messa in sicurezza, così da poter escludere qualunque rischio dal punto di vista della salute umana e della salubrità dei luoghi e se risultano ad oggi risorse statali destinate alla realizzazione dell’impianto.

L'interrogazione parlamentare prende le mosse da un progetto di fattibilità approvato dalla giunta comunale del Capoluogo un anno fa e che prevedeva l'installazione nell'area vasta Lo Uttaro - nota per la presenza del 'panettone' di rifiuti negli anni passati - di due impianti per il trattamento di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, in particolare imballaggi in vetro, plastica e altri rifiuti non organici. 

"Come noto – precisa Cerreto - l’area individuata dal Comune di Caserta per costruire due nuovi impianti di trattamento di rifiuti versa in compromesse condizioni ambientali e attende da anni la messa in sicurezza e la bonifica, tant'è che una delibera di consiglio comunale nel 2011 escludeva in quel luogo qualsiasi ulteriore sito di rifiuti; orientamento, successivamente, confermato quando nel 2018 fu bocciata l'ipotesi di costruirvi il biodigestore, immaginato poi a Ponteselice. Il Piano regionale rifiuti della Regione Campania, peraltro, raccomanda che, ad ogni livello di progettazione di nuovi impianti di rifiuti, vada accertata la compatibilità delle proposte localizzative rispetto ai siti inquinati individuati nel Piano Regionale di bonifica e che ciò debba avvenire in particolar modo con riferimento ai precari equilibri tra le componenti ambientali che caratterizzano le aree definite come 'aree vaste'". 

Nel 2008 veniva sottoscritto l’Accordo di programma strategico per le compensazioni ambientali in Campania tra Ministero dell’Ambiente, sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’allora Commissario Straordinario, con la previsione di una serie di interventi affidati nel 2011 alla Sogesid per la bonifica dei siti inquinati. "La società - prosegue Cerreto - avrebbe eseguito indagini geognostiche, geotecniche e di caratterizzazione ambientale nell’ambito dell’attuazione del Piano di caratterizzazione dell’area e indagini integrative, i cui risultati sono stati validati dall’agenzia regionale per l’ambiente Arpac, ma non sarebbero state eseguite le altre attività affidate a Sogesid e, in particolare, la messa in sicurezza della discarica mediante la realizzazione del “capping” definitivo e il ripristino ambientale del sito di stoccaggio provvisorio mediante rimozione di una piazzola in cemento armato e a dodici anni dall’affidamento degli interventi di bonifica affidati dal Ministero in indirizzo alla Sogesid non risulta ancora completato il processo di messa in sicurezza e di bonifica dell’intera area". 

"Se la localizzazione degli impianti venisse confermata – prosegue il deputato di Fratelli d'Italia - si aprirebbe un'ulteriore insanabile ferita in un territorio martoriato da scellerate scelte del passato e che, tra l'altro, hanno dato vita a numerosissime inchieste e contenziosi". Di qui la presentazione dell'interrogazione parlamentare. 

"E' importante - ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale Paolo Santonastaso - conoscere se la zona individuata sia stata sottoposta a bonifica e soprattutto è fondamentale che il Comune annulli la delibera individuando un'altra area in cui non insistono numerose unità abitative. La salute pubblica va preservata  prima di ogni cosa e saremo molto vigili su quanto quest'Amministrazione vorrà fare". 

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