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Il bambino scappato dall’Ucraina a Caserta: “C’è la cantina se arrivano le bombe?”

Il piccolo ancora sotto choc per quanto ha dovuto vedere coi propri occhi. Ora è al sicuro nel Capoluogo

La guerra vista con gli occhi di un bambino. Un dramma raccontato, ma che diventa ancora più devastante ascoltando i piccoli che sono riusciti a scappare dall’Ucraina. Come Andrej, 5 anni, appena giunto a Caserta dopo 4 giorni di fuga dal suo paese.

Ora è al sicuro, ma alla donna che lo ha accolto, ospitando lui ed altri 13 profughi ucraini, ha chiesto: “Signora Ruslana ma qui c’è la cantina se arrivano le bombe?”. Parole che testimoniano la tragedia a cui il piccolo ha dovuto assistere. Nei suoi occhi, e soprattutto nella sua testda, c’è la fuga e la paura, le bombe che hanno caratterizzato le sue giornate. Ora proverà a ritrovare un po’ di pace a Caserta.

“Abbiamo disdetto tutte le prenotazioni di turisti per poter accogliere i nostri connazionali” racconta all’Ansa Ruslana, che gestisce il B&B a Caserta, in via Marzano, con marito e figli “Sono arrivate sei madri e sette bimbi dagli uno agli undici anni. Al bimbo che mi ha chiesto delle bombe ho detto di stare tranquillo, che qui non arrivano. Nei suoi occhi come in quello degli altri ho letto tanto terrore. La donna incinta piange continuamente”.

“Sono arrivati anche tre miei parenti – aggiunge commossa Ruslana – tra cui mia nuora, ma mia madre è rimasta in Ucraina in un paese vicino Leopoli per una broncopolmonite post Covid. Lì è sola e nessuno può accudirla”.

Ruslana racconta di essere stata pochi giorni fa in Ucraina proprio per assistere la madre malata. “Sono tornata in Italia qualche giorno prima che scoppiasse la guerra ma già si respirava una brutta aria, visto che l’esercito russo ci aveva circondato specie dalla parte della Bielorussia. È una tragedia, dobbiamo essere tutti uniti per respingere questa invasione”.

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