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Rimpasto di giunta, Italia Viva sbotta: "Si pensa solo agli stipendi"

Dell'Aversano Orabona critica l'operato dell'amministrazione: "Comportamenti assurdi"

Nei giorni scorsi c'è stato un rimpasto di giunta che ha fatto storcere un po' il naso a tutte le opposizioni politiche. E' intervenuto anche il segretario cittadino di Italia Viva, Luciano Dell'Aversano Orabona, che prima ha augurato buon lavoro ai neo assessori Stefania Giglio e Raffaele Esposito e poi ha commentato il provvedimento come il "risultato di una politica sempre più autoreferenziale, che continua a dare ruoli molto delicati nelle mani di pochi".

Con l'esclusione di Benito Mottola e di Luisa Mottola dalla giunta e restando, di fatto, con le stesse deleghe rispettivamente all'ecologia e al cimitero il primo, l'istruzione la seconda, "possiamo direi che, questa amministrazione, adotta un metodo di fare politica, probabilmente, dando più importanza alla spartizione dello stipendio e non alla finalità dell'azione politica stessa. Un menù già annunciato e, oggi, presentato dal primo cittadino tirando dal suo cilindro le mosse pensando alla prossima campagna elettorale. Il sindaco avrà fatto le sue valutazioni ma, non possiamo omettere un dato di fatto, siamo l'unica realtà sul territorio nazionale a non aver l'assessorato che riguardano deleghe "pesanti" come l'istruzione e considerando la nostra posizione geografica al centro della "terra dei fuochi", l'assessorato all'ambiente".

Dell'Aversano Orabona sottolinea poi che "senza dimenticare l'imbarazzo relativo alla delega  all'urbanistica che il sindaco ha nelle sue mani dall'inizio del suo primo mandato, probabilmente, un segnale per la macchina comunale che ci consente di dire che siamo ancora in attesa di comprendere  le capacità  dell'attuale composizione amministrativa. A tal proposito, per la sostanziale esperienza ci aspettavamo un suo contributo dal consigliere Augusto Abategiovanni, che lo porta, verosimilmente, con questa "bocciatura" al tramonto politico". 

E quindi "dulcis in fundo, quello che lascia perplessi e non ci convince, è lo ‘spacchettamento’ di alcune deleghe che, per loro natura, sarebbe meglio lasciare in capo ad un solo assessore, come ad esempio il contenzioso scorporato dai Tributi e finanza perché strettamente collegate, ma soprattutto, perché il ‘pacchetto di denaro’ a disposizione è unico. Così facendo e non concentrando le competenze, si rischia di avere un controllo meno capillare della situazione. Oggi si parla tanto di una politica alternativa ma, con onestà intellettuale, con questo fare provo tanta nostalgia della prima Repubblica".

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