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Frane ed alluvioni: 80mila casertani vivono in 'zone a rischio'

Il dossier di Legambiente sugli effetti dei cambiamenti climatici in Campania

Oltre 80mila casertani vivono in zone a rischio dal punto di vista idrogeologico o delle alluvioni. Emerge dal rapporto di Legambiente "Il clima è già cambiato".

"Gli effetti del cambiamento climatico in atto - commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania- stanno diventando sempre più accentuati, con un incremento in frequenza e intensità degli eventi estremi che sta andando al di là di tante previsioni. Bisogna partire da questa presa d'atto, sapendo che ormai non possiamo evitare quanto sta accadendo, ma che è altrettanto possibile adattarci ai cambiamenti in corso e a quelli futuri. In quest'ottica è però fondamentale capire come le scelte da fare ora, e che decideranno il destino di tante aree e città devono riguardare parallelamente interventi di mitigazione e di adattamento al clima. È evidente che abbiamo bisogno di un salto di scala nell'analisi, informazione e sensibilizzazione rispetto a questi fenomeni che riguardano il nostro territorio. Abbiamo bisogno di capire dove e come questi fenomeni sono avvenuti, quali caratteri hanno assunto e potrebbero assumere in futuro. Per questo servono studi e monitoraggi, la condivisione di informazioni e lo scambio di buone pratiche. Il nostro Paese deve decidere di affrontare seriamente queste inedite sfide, con politiche nuove per evitare che gli impatti siano ancora più rilevanti"

Legambiente ricorda che la Campania è "una delle regioni più delicate dal punto di vista idrogeologico. Lo confermano gli ultimi dati Ispra da cui si evince come in Campania oltre 287.500 persone vivano in aree definite a elevato rischio di frane e smottamenti, dove sono localizzati oltre 85.000 edifici esposti ad elevato rischio frane. La provincia di Napoli - denuncia l'associazione - è quella più esposta con circa 101 mila persone che vivono in aree a rischio elevato frane,seguita dalla Provincia di Salerno con 98 mila persone, 38mila in Provincia di Avellino e 30mila in provincia di Caserta. Chiude Benevento con 24mila persone che convivono con il rischio. Non diversa la fotografia per il numero di persone a rischio, almeno medio, di alluvione. Numeri che riguardano in Campania ben 293.525 persone che convivono con il rischio di alluvione. La Provincia di Salerno è quella più a rischio con il maggior numero di persone esposte: circa 110mila. Segue la Provincia di Napoli con 103 mila persone, Caserta con 50.941, Avellino 22.401. Chiude la Provincia di Benevento con 4.470. Secondo quanto riportato dal sito del Rendis - Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo - a cura di Ispra, dal 1999 al 2022 sono stati 819 gli interventi avviati per mitigare il rischio idrogeologico in Campania per un totale di oltre 900 milioni di euro spesi. Davanti questi numeri - conclude Ferro - è urgente praticare delle serie politiche territoriali di prevenzione del rischio idrogeologico, con una legge nazionale contro il consumo di suolo e interventi di delocalizzazione, e promuovere campagne di informazione di convivenza con il rischio per evitare comportamenti che mettono a repentaglio la vita delle persone. Oggi ci sono le soluzioni per cambiare il nostro modello economico e convertirlo: c'è bisogno soltanto della volontà politica".

Secondo il dossier, in Campania nel 2022 sono stati registrati 12 eventi estremi di cui 5 tra Salerno e provincia, 4 tra Napoli e provincia. Complessivamente dal 2010 al 31 ottobre 2022 in Campania sono stati registrati ben 93 eventi estremi. Tra le aree più colpite a livello nazionale è l'area metropolitana di Napoli con 43 eventi, di cui 21 a Napoli con 9 casi di danni alle infrastrutture, e 14 eventi a Torre Annunziata. Nella città di Napoli a risentirne sono, in particolare, le infrastrutture ferroviarie di cui la città è dotata, come confermato da quanto avvenuto nel 2021: ben 16 interruzioni delle linee ferroviarie e metropolitane. Colpite principalmente le stazioni di piazza Garibaldi e piazza Dante con eventi di allagamenti ed infiltrazioni. Record a Torre Annunziata colpita, tra il 2010 ed il 2019, da ben 8 trombe d'aria con danni a stabilimenti balneari, esercizi commerciali ed abitazioni

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