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La polizia penitenziaria festeggia 202 anni con l'allarme: "Su 400 unità ne sono andate via 90"

La direttrice Palmieri: "Orgogliosa del mio personale". Il comandante di reparto Manganelli chiede più uomini. Il deputato 5 Stelle Di Sarno: "Stiamo lavorando dopo molto anni di abbandono"

Celebrato il 202esimo anniversario della Fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria nei giardini antistanti la Direzione della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Una celebrazione solenne che ha mostrato il volto più umano dei cosidetti 'liberi dentro' ovvero il personale della polizia penitenziaria e quello sanitario che quotidianamente fronteggiano molti situazioni critiche. Un meritato riconoscimento ad un corpo di polizia spesso dimenticato e sottovalutato non sono mancati il questore di Caserta Antonio Borrelli, il prefetto Raffaele Ruberto, il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, l'Arcivescovo Salvatore Visco, il deputato del Movimento 5 Stelle Gianfranco Di Sarno, il presidente della camera  penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Francesco Petrillo, il presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere Adolfo Russo, il presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord Gianfranco Mallardo, il presidente della camera penale del Tribunale di Napoli Nord Felice Belluomo, il Garante dei Detenuti Samuele Ciambriello, il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Adriana Pangia, i magistrati di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, i comandanti delle forze armate, il personale in servizio presso la casa circondariale sammaritana ed in quiescenza con le rispettive famiglie ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. 

Premiati gli agenti della penitenziaria

Durante la cerimonia sono stati consegnati dei riconoscimenti al personale distintosi in servizio per spiccate attività di polizia e qualità professionali, al commissario coordinatore Nunzia Di Donato, al sostituto commissario coordinatore Raffaele Piccolo, al vice ispettore Giovanni D'Angelo, all'assistente Giuseppe Bortone, all'assistente capo coordinatore Vittorio Vinciguerra, all'assistente capo coordinatore Michele Piscitelli, all'assistente capo coordinatore Enzo Coppola, all'assistente capo coordinatore Luigi Manzoni, all'assistente capo coordinatore Antonio Zampone ed all'agente scelto Vincenzo Buondini.

Festa Polizia Penitenziaria Smcv 2019

La direttrice: "Orgogliosa dei miei agenti"

Ad accogliere il nutrito parterre di ospiti il Comandante di Reparto della casa circondariale, il commissario capo coordinatore Gaetano Manganelli e la direttrice Elisabetta Palmieri. "Se Santa Maria Capua Vetere può essere considerata presidio di legalità e regge lo deve al lavoro della polizia penitenziaria - ha affermato la direttrice Palmieri - con grande professionalità e dedizione la polizia penitenziaria riesce a prestare il proprio servizio e non molla mai. Non molla quando si tratta di affrontare i momenti di criticità come aggressioni, liti tra detenuti, tentativi di suicidio, immissione di apparecchi tecnologici o sostanze stupefacenti provenienti dall'esterno o quando si tratta di sventare piani di evasione o bloccare chi crede di riuscire a farla franca. Il corpo di polizia penitenziaria svolge un delicato lavoro non solo di monitoraggio delle pratiche delinquenziali o di esecuzione delle misure privative della libertà personale al servizio di Procure o Tribunali, ma é attivo anche nell'implementazione di attività a favore di detenuti volte alla risocializzazione come le sartorie ed il laboratorio di pasticceria. Non potrei essere più orgogliosa della mia dirigenza in questa struttura ". 

"Su 400 unità ne abbiamo perse 90, così è difficile"

Un lodevole impegno quello della polizia penitenziaria che ha vissuto e vive i suoi momenti di crisi così come sottolineato dal comandante di Reparto Gaetano Manganell: "In queste occasioni si fa sempre il punto della situazione e quello che si evince é che il carico di lavoro è aumentato e gli effetti di scelte operate dall'alto ha il suo peso. Il taglio del personale è stato critico. Abbiamo perso più di 90 unità per un reparto di 400. Questo comporta una contrazione dei servizi considerando che gestiamo due Procure quella di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli Nord ed il territorio ha la sua complessità in termini delinquenziali. C'é un conflitto continuo e la nostra opera da un lato è di repressione dall'altro di mediazione. Il nostro mandato è la rieducazione e l'umanizzazione ma la pericolosità sociale esiste seppur scemata. Aspettiamo fiduciosa un segnale di controtendenza che faccia in modo di riaprire i cordoni per il reingresso del personale. Indispensabile". 

Il deputato Di Sarno: "Abbandonati da anni, ora stiamo intervenendo"

Un segnale propositivo e di apertura all'annosa questione dei tagli del personale con il conseguente stato di criticità per il corpo di polizia penitenziaria é stato offerto dall'onorevole Di Sarno componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati: "La casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere é una realtà che ho attenzionato fin da subito insieme altre case circondariali napoletane. Le criticità riscontrate sono molte. In Commissione Giustizia, in uno degli ultimi interventi, ho fatto presente queste criticità e mi sono battuto non solo che fosse predisposto il trasferimento più personale presso la casa circondariale sammaritana ed anche che venissero fornite le nuove divise agli agenti della polizia penitenziaria. È un primo passo di riconoscenza che lo Stato deve avere proprio verso chi si occupa di sicurezza".

Ed aggiunge: "Riguardo il trasferimento di personale presso la struttura, il termine di paragone è stata la casa circondariale di Secondigliano che per numero di detenuti aveva un numero di personale impiegato spropositato rispetto invece a Santa Maria Capua Vetere dove questo bisogno è maggiore. Stesso criterio utilizzato anche per la casa circondariale di Poggioreale. Certo le criticità non si superano dall'oggi al domani. Queste poi sono frutto di un ultra decennale stato di abbandono del comparto penitenziario e delle case circondariali in genere. Molti progetti avviati stimolano la riqualificazione del corpo penitenziario e quello sanitario che svolge un ruolo importante nella rieducazione del detenuto alla vita civile quando terminerà la propria pena detentiva. Tanti progetti avviati già a Secondigliano e qui a Santa Maria Capua Vetere mirano a che il detenuto già all'interno della struttura acquisisca una professionalità che gli servirà quando verrà restituito alla società civile con una maggiore speranza in un futuro migliore". 

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