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Privati nella Reggia, Felicori non cede e 'risponde' ai consiglieri

Il direttore replica dopo le accuse arrivate dal Consiglio: "La Peschiera diventerà un bene comune"

L’affidamento ventennale ai privati della Peschiera grande e del villaggio dei Liparoti della Reggia, per la realizzazione di una scuola nautica per giovani e diversamente abili, non è “un uso incoerente, là si svolgevano le battaglie navali per dilettare il reuccio Ferdinando, si tratta semmai di un restauro”.

A dirlo è Mauro Felicori, il direttore della Reggia prossimo all’addio per pensionamento e che nei giorni scorsi ha visto approvare all’unanimità dal consiglio comunale di Caserta una mozione che si schiera contro il progetto di privatizzazione di Peschiera e complesso dei Liparoti.

In aula erano arrivate diverse bordate contro il manager bolognese, che dopo due giorni ha quindi risposto al coro unanime di critiche arrivate sulla scelta di affidare per la cifra di 500mila euro le due strutture ai privati. “Fermo restando il dovere assoluto della tutela – spiega Felicori - ricordiamoci che si trattava di una grande, enorme casa, dove la nobiltà viveva pienamente; oggi possiamo e dobbiamo passare dal diletto di pochi a quello di tutti, dalle gioie monarchiche a quelle repubblicane. Si paventa – continua il direttore - che un bene comune diventerebbe privato, all'opposto: oggi la peschiera è un bene solo contemplabile, domani sarà anche fruibile, da tutti, sarà davvero un bene comune. Caserta avrà un servizio in più per i suoi ragazzi”. Chiosa finale poi sulla procedura, definita “trasparente e competitiva”. “La Reggia ha ricevuto un progetto e ha aperto un bando per valutare altre candidature – conclude Felicori - l'interrogativo "si può fare meglio?" trova nella concorrenza la risposta”.

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