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Fase2, il governo studia gli step: prima i negozi, poi bar e ristoranti

Dal 4 maggio si potrebbe finalmente tornare ad uscire "con limitazioni tra le regioni"

Autorizzare dalla metà di maggio prima l'apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. 

E' l'idea sul tavolo del governo, in vista della fase 2. L'ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio (che in Campania riprenderà lunedì 27 aprile). Non sarebbero ancora definite date, ma un'ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall'11 maggio, la ristorazione dal 18. 

"La revisione delle misure di distanziamento sociale non significa un 'liberi tutti'" ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre” è quanto avrebbe spiegato il premier Conte nel corso dell'incontro con Regioni e enti locali. 

Il governo, però, dovrebbe permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune ed all'interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale così come è stato richiesto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Niente di ufficiale, comunque, ma questo sarebbe al momento l'orientamento prevalente.

Da Palazzo Chigi si apprende che il piano per la fase 2 "prevede una ripartenza sempre all'insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento".

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