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Caserta inondata da nuovi ipermercati, Speranza: “Colpa dei ritardi del Puc”

Apperti e Naim non hanno firmato documento con gli altri consiglieri contro l’Europsin

Più della metà dei consiglieri comunali di Caserta hanno sottoscritto ed inviato al sindaco Carlo Marino un documento in cui esprimono “perplessità e doglianze” in merito all’apertura dell’ennesimo ipermercato sul suolo cittadino (l’Europsin). Le firme dei consiglieri di Speranza per Caserta Francesco Apperti e Norma Naim non ci sono, “ma non si tratta di distrazione o, ancor peggio, di un tacito assenso a quanto sta accadendo, la motivazione è ben altra” fanno sapere dal movimento.

“Siamo stanchi - si legge in un documento - di unirci ai “pianti del coccodrillo” di un Consiglio Comunale stanco, impantanato, costantemente delegittimato, soprattutto quando gli strumenti ed i percorsi per impedire a monte determinate situazioni c’erano, e bisognava almeno perseguirli”.

Anche perché “i permessi a costruire per strutture di vendita di medie e grandi dimensioni, rilasciati a tamburo battente nell’ultimo paio di anni, sono tutti legittimi, in quanto ricadenti in area “F3” dove il vigente (seppur vetusto) Piano Regolatore Generale ammette insediamenti commerciali a patto che, sul totale della superficie interessata, la parte prevalente sia destinata a strutture pubbliche (verde, attrezzature sportive e via dicendo)”.

La legge sulla liberalizzazione del commercio, poi, ha rimosso “qualsiasi paletto su numerosità e densità, in precedenza fissati dal vecchio “SIAD”. Ebbene, qual è l’unico modo, per la città di Caserta, di proteggere il suo tessuto commerciale ed i suoi suoli residui? Bisognava approvare, più rapidamente possibile, il nuovo strumento urbanistico (PUC) nel quale fissare regole aggiornate e moderne, contestualizzate ad un presente in cui l’assetto del commercio è stato deformato dai tanti mega centri commerciali, ed il suolo è stato cementificato già ogni oltre ragionevole limite” sostengono dal movimento di opposizione.

“Fu proprio Speranza per Caserta l’unico soggetto politico, insieme al Movimento 5 Stelle, a sollecitare ufficialmente nel 2016 la Commissaria Prefettizia Nicolò ad approvare il preliminare di PUC. Il documento era sostanzialmente pronto, dopo una lunga e partecipata fase di consultazioni pubbliche, e se fosse stato “timbrato” dal Commissario la nuova amministrazione eletta avrebbe potuto iniziare fin da subito a lavorare sul Piano definitivo. Invece, Marino non appena insediato dichiarò che era tutto da rifare, impiegando il primo anno del suo mandato per giungere all’approvazione in Giunta del Preliminare. Da allora peraltro, eravamo ad aprile 2017, sul PUC è calato il buio più fitto, tra presunte diatribe tra progettisti e Giunta, ipotesi di rescissione del contratto, dimissioni di Assessori, siamo a novembre 2018 e tra le mani abbiamo solo “voci informali” di una consegna del piano definitivo da parte dello studio Pica Ciamarra entro questo mese. Quandìanche questa ipotesi sia confermata, vista la scadenza normativa per lìapprovazione in Consiglio Comunale fissata per la fine del 2018, i Consiglieri avrebbero a disposizione un tempo limitatissimo per analizzare un documento, ed i numerosi relativi allegati, di enorme complessità ed importanza. Opposizione quindi che non potrà svolgere a pieno il suo munus publicum, e maggioranza che sarà chiamata allìennesimo “voto di fiducia”. E’ sempre più netta la sensazione che da molti anni si stia giocando a “ciapanò”, nel senso di ritardare quanto più possibile l’entrata in vigore del nuovo PUC. A rimetterci, come sempre, sono città e cittadini, che vedranno pioversi addosso senza quasi accorgersene il documento che influenzerà le sorti di Caserta almeno per un decennio, probabilmente per molto di più”.

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