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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Espropri per l'area Pip: scontro sui prezzi dei terreni

L'opposizione lancia l'allarme speculazione ma per la maggioranza la tariffa è corretta

Ci sarebbero nuove opportunità lavorative e ci sarebbe la possibilità di rilanciare il territorio ed invece i Pip (Piani di insediamenti produttivi) non riescono a decollare. La ‘colpa’ sta nel fatto che puntualmente le amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra si sono alternate e nessun sindaco è riuscito (fino ad ora) a completare l’opera. Anche perché la questione è molto delicata e nonostante sembra si stia arrivando ad una conclusione, potrebbe anche non essere così.

Il tutto inizia con l’amministrazione Volpe (quindi nei primi anni 2000) che individua l’area da destinare agli insediamenti produttivi e quindi arriva Gino Verrengia che con la sua squadra prepara il piano attuativo ma non lo conclude visto che “ci sono le imminenti elezioni amministrative, e non si voleva far passare i Pip come un’opportunità politica”. Fatto sta che al voto vince lo sfidante di Verrengia, l’ex sindaco Raffaele Vitale, mette subito mano al bando ed interrompe tutto: “Ci sono delle anomalie, il prezzo dei lotti è troppo basso”.

Passano così cinque anni e nulla viene più fatto. Fino alla nuova amministrazione del sindaco Gino Pellegrino che quindi toglie la polvere al documento dei Pip e lo riporta sulle scrivanie dei politici e dei dirigenti per “dare una speranza di futuro a Parete”. Questi sono i fatti, ma è chiaro che l’iter non è finito. Gli ultimi procedimenti parlano di accordi tra l’amministrazione comunale e i proprietari dei terreni per l’esproprio.

E (come era facilmente immaginabile) le polemiche non sono mancate. Ad accendere la polemica il capogruppo di ‘Parete prima di tutto’ Giuseppe D’Alterio, al quale ha immediatamente risposto il capogruppo dell’attuale maggioranza Emiliano Pagano. Per D’Alterio l’accordo “a 30 euro al mq coi proprietari dei terreni indica solo una cosa e cioè che si vuole speculare. Perché altrimenti non si spiegherebbe il fatto che esponenti della maggioranza siano andati addirittura nelle case dei proprietari per fissare un prezzo che è di gran lunga inferiore al valore di mercato che dovrebbe essere di 60 euro al metro”.

Già su questo punto Pagano non è d’accordo: “Si tratta di terreni che se non fossero stati inseriti nei Pip sarebbero rimasti agricoli per ancora tantissimi anni, e quindi avrebbero avuto un valore di gran lunga inferiore ai 30 euro che sono stati offerti dal Comune per l’esproprio. E di certo non sarebbero diventati terreni edificabili. E poi questa non è una cifra che abbiamo deciso noi calandola dal cielo: è stata fatta prima una opportuna analisi di mercato che ci ha poi permesso di confrontarci con i cittadini”. Secondo Pagano l’accordo “è stato fatto con quasi tutti i proprietari terrieri e c’è stato un accordo che hanno sottoscritto. E di certo non abbiamo forzato nessuno. Anzi riteniamo che 30 euro al metro sia pure un buon prezzo”.

Per D’Alterio invece “i proprietari sono stati costretti ad accettare questa somma consapevoli del fatto che mettendosi contro l’amministrazione avrebbero perso ogni speranza di poter edificare sui loro terreni”. Il punto è chiaro: D’Alterio propone che gli stessi proprietari terrieri possano utilizzare i loro terreni per attivare attività produttive, mentre l’amministrazione comunale vuole proporre un bando aperto agli imprenditori che possano investire a Parete. Due visioni politiche nettamente differenti.

Per D’Alterio “concedere agli imprenditori di acquisire il terreno, magari fare un capannone e poi rivenderlo a 150 euro al metro significa semplicemente fare speculazione. Chissà poi dopo il bando quanti saranno gli imprenditori che verranno ad investire. E soprattutto chissà chi avrà interesse a spendere i propri soldi a Parete”. Pagano invece conclude dicendo che “ci sarà un bando aperto a tutti gli imprenditori che porrà anche dei paletti e ci saranno anche dei vincoli di destinazione. Su questo ci sentiamo di dare le opportune garanzie. I proprietari terrieri avranno il diritto di prelazione su propri terreni ma dovranno poi dimostrare di investire in attività produttive. Ci sarà una gara ad evidenza pubblica, nella massima trasparenza. Volta a garantire solamente occupazione e sviluppo per Parete”.

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