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Elezioni. D'Angelo attacca dal palco: "Dagli avversari solo promesse, ma in tanti anni non hanno fatto nulla"

Il candidato sindaco di "LeAli": "Dal 4 ottobre cambierà tutto"

“Siamo sempre qui, sempre dalla stessa parte, dalla parte dei cittadini. Sogno la città del 2031 perché amo San Tammaro”. Così ha esordito il candidato sindaco della lista "LeAli" Vincenzo D’Angelo, martedì sera, durante il comizio elettorale per presentare il programma. Un esordio necessario per sottolineare “il fatto che i miei amici concorrenti sembrano non ricordare di aver amministrato fino a poco fa e di averlo fatto per anni insieme e ora si criticano a vicenda dimenticando che erano nella stessa coalizione e che quella coalizione avrebbe dovuto e potuto fare quello che ora promettono. Stasera c’è tanta gente e questo significa che tante gente vuole voltare pagina e vuole cambiare la politica degli ultimi 15 anni. I cittadini hanno bisogno di amministratori liberi e politicamente credibili. Il 4 ottobre inizierà una nuova pagina per San Tammaro”.

L’aspirante sindaco ha sottolineato che “il programma di LeAli è fattibile, trasparente, innovativo, diverso, non basato su logiche propagandistiche. Puntiamo sulla crescita della partecipazione collettiva e sulla necessità di dar voce a tutti. Il nostro programma vuole rilanciare il mercato agro alimentare con un progetto serio, credibile e attuabile, vuole rilanciare l’area industriale che è il cuore pulsante dell’economica locale, vuole ridare vita ad una città che ha tante potenzialità e che merita di avere la possibilità di rinascere. L’unica proposta credibile è la nostra, perché i miei amici avversari hanno amministrato un po’ tutti. Ora bisogna cambiare”.

L’intervento di D’Angelo ha concluso la serata in una piazza 4 Novembre gremita, dove hanno preso la parola cinque aspiranti consiglieri. Non sono mancate critiche e chiarimenti, ma i candidati si sono concentrati sul programma indicando alcuni punti salienti dello stesso e presentando la loro idea per cambiare San Tammaro. Ivana Cante si è soffermata sulle categorie più fragili e sulla necessità di garantire loro spazi e tempi di partecipazione e comunione, l’avvocato Filomena Gravino ha puntato l’attenzione sul recupero delle strutture presenti sul territorio per garantirne la funzionalità e la fruibilità e sui temi della cultura e dell’educazione con particolare riferimento allo sviluppo di un turismo artistico ed enogastronomico. Teresa Frongillo ha parlato di sviluppo sostenibile e della necessità della collaborazione. Zona industriale, area mercato, periferie: questi i temi affrontati da Michele Graziano, mentre Mario Laudanno ha sottolineato come sia necessaria” una macchina nuova con un nuovo motore per attuare i progetti e non un motore aggiustato che si ferma al primo problema”.

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