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La stoccata di Del Gaudio a Marino e Zinzi: "Si misero d'accordo per farmi cadere"

Del Gaudio ricorda la calda estate del 2015: "Mandato a casa perché non accettavo compromessi. Per questo non ho voluto i soliti portatori di voti"

"Marino e Zinzi erano d'accordo per far cadere la mia amministrazione". E' la stoccata del candidato sindaco Pio Del Gaudio, già primo cittadino di Caserta ed oggi ricandidato con la coalizione civica in tandem con Enzo Bove, ai due avversari.

"Eravamo in prossimità delle elezioni regionali e, fregandosene dell'interesse collettivo, con un perverso accordo tra parti opposte, decisero che la città doveva essere commissariata e tracciarono la strada del secondo dissesto - scrive Del Gaudio in un post al vetriolo - Diedero l'ordine ai loro consiglieri di riferimento e questi, come soldatini senza spina dorsale, ubbidirono e si dimisero. L'amministrazione fu fatta cadere perché io non accettavo compromessi. Oggi posso affermare con orgoglio che, in tal senso, avevo denunciato le mille cose che non andavano. Per questo ho deciso da mesi di non candidare i soliti portatori di voti. Per questo ho deciso di coinvolgere solo pochi ex consiglieri comunali nel mio progetto. I migliori e non gli altri. Non giudico nessuno ma ho già dato e con alcuni le mie strade si sono separate per sempre".

Del Gaudio ribadisce come "abbiamo bisogno di rinnovamento, competenze, etica, verità, casertanità pura, trasparenza ed amore per la città. Per questo abbiamo condiviso un percorso nuovo con gli amici di Città Futura, con Enzo Bove e Marco Cicala. Per questo siamo, io ed Enzo , in campo contro le vecchie metodologie, millantate come "nuovo", che nulla hanno a che vedere con il benessere comune".

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