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Dgsa, la protesta dei "mancati idonei" al concorso che rischiano di restare fuori dalle assegnazioni

Hanno superato le prove orali del concorso per Dsga ma per una norma ‘cancellata’ dalla legge di bilancio 2019 si sono visti “bloccati” nelle graduatorie non venendo riconosciuti neanche come idonei. E’ questa la goccia che ha fatto scoppiare la protesta di centinaia di candidati. Molti di loro, pur avendo superato tutte le prove concorsuali non saranno mai inseriti nelle graduatorie di merito qualora non dovesse essere abbattuta la soglia del 30% prevista dal bando, e che pertanto non riceveranno nemmeno la qualifica di idonei.

“La “soglia-limite” - denunciano - non solo danneggia i candidati che hanno investito tempo, studio e denaro per superare una lunga e complessa procedura concorsuale, ma anche la stessa pubblica amministrazione. È noto che, già ad oggi, per la posizione di DSGA i posti vacanti e disponibili in Italia ammontano a 3378 (secondo i dati elaborati dalla stessa Amministrazione e risultanti in una tabella pubblicata nel mese di luglio 2020 dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, quindi di gran lunga superiori ai 2004 messi a bando nel 2018), a fronte dei quali, sono state autorizzate solo 1985 assunzioni. Questi posti sono destinati ad aumentare, per effetto dei nuovi pensionamenti non solo quelli derivanti dall’approvazione del D.L. n. 4/2019 (cd. Quota cento). Emerge, dai recenti interventi normativi, la volontà del legislatore di esaurire interamente le graduatorie vigenti prima di bandire nuove procedure concorsuali”. 

L’intervento del legislatore “se rappresenta un primo passo che consentirà alle istituzioni scolastiche che ne risultano prive, di beneficiare dell’attività richiesta dalle mansioni di questo cruciale profilo professionale - continuano - dall’altro costituisce ancor più l’esplicitazione più profonda di una ingiustificata disparità di trattamento, volta a riverbera i suoi effetti sull’azione amministrativa. L’esperimento della procedura concorsuale, che si attendeva da 20 anni, rischia di rivelarsi improduttivo in ragione del vincolo in partenza prefissato al numero degli idonei. A fronte di una procedura concorsuale per la quale la Pubblica Amministrazione ha certamente investito ingenti risorse umane ed economiche, apparirebbe quantomeno irragionevole non garantire neanche una possibilità a soggetti che, con merito e grande spirito di sacrificio, hanno superato tutte le prove di un lungo, difficoltoso ed estremamente selettivo iter concorsuale durato ben due anni”. Per questo motivo, i candidati esclusi chiedono che “si pongano in essere, in qualunque sede, tutte le opportune iniziative, anche di sensibilizzazione degli organi preposti, al fine di rendere effettivo l’abbattimento della predetta soglia degli idonei, attualmente fissata nel 50% dei posti messi a concorso. Tali risorse saranno, infatti, indispensabili, anche ai fini dell’assegnazione di incarichi annuali, ovvero di un’eventuale interregionalità, essendo prassi nota e consolidata per il reclutamento delle risorse necessarie per la pubblica amministrazione”.

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