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Don Peppe Diana “era prima un uomo. Ricordo quanto a Roma per Bob Dylan e Santana” | VIDEO

Don Peppe Diana è diventato “un simbolo nazionale”. Così Marisa Diana, sorella del parroco ucciso di Casal di Principe, ricorda il fratello a LaPresse. “Sono trascorsi 27 anni, e la gente non smette mai di ricordarlo. A distanza di tanto tempo ricordo ancora la sua voce, quella di un uomo attivo, buono, coinvolgente. Avevo partorito poco prima che morisse, e veniva da me ogni giorno per coccolarmi”, ha aggiunto.

Un ritratto di don Peppe, da un’altra prospettiva, è stato realizzato anche dal collega Davide Colella per collettiva.it che ha raccolto i ricordi di Pasquale Corvino, animatore di una delle cooperative nate a Casal di Principe  sui beni confiscati alla camorra. "Prima che un prete e uno scout  don Peppino era un uomo. Un uomo schietto che credeva nelle proprie idee. Quando alla fine degli anni Ottanta iniziò il flusso delle migrazioni, fu tra i primi a organizzare gli immigrati, andando contro la mentalità locale dell'epoca. Riusciva a creare rapporti umani fortissimi”. E ricorda quella volta “memorabile che andammo a Roma per ascoltare Bob Dylan e Santana".

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