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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Marcianise

Ordinanza contro i cani randagi, le associazioni accusano: "Dagli assessori impegni disattesi"

Il documento delle associazioni mette nel mirino Laurenza e Micale

“Gli impegni assunti durante l’incontro del 5 ottobre con gli assessori Laurenza e Micale sono stati tutti disattesi”. Non usano giri di parole i rappresentati delle associazioni animaliste casertane Associazione Fido Amico Mio, Nati Liberi, La zampa sul cuore, Guardie zoofile MPAA, Gli Amici di Argo per accusare l’amministrazione comunale di Marcianise dopo la pubblicazione della controversa ordinanza del sindaco Antonello Velardi che vieta di sfamare i cani randagi.

I rappresentanti delle associazioni presenti all’incontro avevano posto come punto imprescindibile e fondamentale per qualsiasi forma di collaborazione nella gestione del fenomeno randagismo sul territorio marcianisano e per la costituzione di un osservatorio comunale, l’emanazione di una ordinanza sindacale di reimmissione sul territorio per cani liberi accuditi e la revoca dell’ordinanza “affama randagi” promossa dal sindaco.

“Gli assessori Laurenza e Micale avevano garantito che il Comune si sarebbe attivato – spiegano le associazioni  ma ad oggi non solo l’ordinanza n. 34/2018 è ancora vigente, ma il Comune ha anche dato disposizioni alla Asl di Caserta per la cattura di tutti i cani stanziali nella zona ospedale che, in assenza di ordinanza di reimmissione sul territorio, saranno accalappiati e trasferiti, dopo la sterilizzazione, presso il canile privato Rifugio International di Di Nuzzo Vincenzo di Maddaloni, dove, senza alcuna speranza di adozione, trattandosi di cani non socializzati con l’uomo, trascorreranno il resto dei loro giorni in una gabbia, con costi a carico di tutti i cittadini marcianisani”.

Abbiamo rappresentato più volte – spiegano le associazioni firmatarie del documento - l’illegittimità dell’ordinanza “affama randagi” (provvedimenti identici sono stati già annullati da numerosi Tar) e la convenienza economica, per il Comune, dell’emanazione di un’ordinanza di reimmissione dei cani liberi accuditi. Abbiamo offerto la nostra collaborazione sia per la cattura che per la sterilizzazione dei cani stanziali in zona ospedale, a condizione che ci venisse garantita la loro successiva liberazione e le nostre istanze sono state sistematicamente ignorate. Dobbiamo pensare, a questo punto, che la politica marcianisana sul randagismo non solo si asside, ancora una volta, su posizioni che violano leggi e danneggiano animali d’affezione, ma, evidentemente, trova più conveniente rinchiudere in una gabbia, a spese dei cittadini cani liberi accuditi, piuttosto che lasciarli vivere liberi in un contesto in cui, una volta sterilizzati, non rappresentano alcun pericolo per la collettività. La domanda sorge spontanea: cui prodest?”.

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