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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Atti alla Corte dei Conti per il nuovo dirigente, 4 consiglieri inchiodano il sindaco

“Deve ritirare la nomina di Botti quale responsabile dell’ufficio tecnico”

Atti alla Corte dei Conti per il nuovo dirigente, 4 consiglieri inchiodano il sindaco. I consiglieri comunali del gruppo “Teverola Sostenibile”, Buonpane, Caputo, Fattore e Martino sono tornati a chiedere la revoca dell’incarico per l’architetto Nicolino Botti quale responsabile dell’ufficio Tecnico, contestata perché, dal loro canto, ci sarebbe un'illegittimità della procedura espletata (personale in quiescenza; dipendente privato e non pubblico).

"A corroborare la tesi avanzata da Teverola Sostenibile, una nota a firma del Responsabile dell’Area Finanziaria che, dovendo procedere ad apporre il visto contabile rispetto a qualsivoglia atto a firma dell’Arch. Botti, evidenziava - anche in questo caso - tutte le presunte illegittimità dell’atto” si legge in una nota del gruppo.

“Dulcis in fundo, nella giornata di giovedì, è pervenuta al protocollo dell’Ente una ulteriore nota, rilevante dal punto di vista amministrativo, a firma del dottor Giuseppe Nocerino, nella qualità di revisore dei conti del Comune di Teverola il quale, senza mezzi termini, invita il sindaco a revocare il decreto all'architetto Botti e, ancora, invia tutta la documentazione alla sezione regionale competente della Corte dei Conti. Ci teniamo a precisare che il Revisore dei Conti è un soggetto esterno all’amministrazione, che si occupa della contabilità, di far quadrare i conti ed il bilancio dell’Ente e procede al controllo e all’esame dell’intera attività amministrativa”.

Per questo motivo venerdì i membri del gruppo consiliare “Teverola Sostenibile” hanno provveduto ad inviare una nuova e missiva al Segretario Generale dell’ente. “Quando quattro consiglieri comunali, un responsabile dell’area finanziaria e il revisore dei conti chiedono al Sindaco - per il bene dell’Ente - di rivedere la procedura e il Sindaco procede ininterrottamente senza neppure chiedersi se ci sia o meno una fondatezza giuridica ed amministrativa, la domanda sorge spontanea: quanti 'botti' ancora siamo costretti a dover sentire prima che scoppi l'incendio?".

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