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Si dimette il presidente dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord

Il Consiglio di Stato dà ragione ad 11 consiglieri ed impone la discussione sulla sfiducia. Mallardo getta la spugna

Da un lato il Consiglio di Stato dall'altro le dimissioni. Il Consiglio dell'ordine degli avvocati di Napoli Nord è senza una guida dopo che il presidente Gianfranco Mallardo ha gettato la spugna. 

Decisiva una sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di Mallardo confermando, dunque, la decisione del Tar di Napoli che aveva 'costretto', accogliendo il ricorso di 11 consiglieri, l'ormai ex presidente ad inserire all'ordine del giorno di una seduta dell'organo di rappresentanza forense la "sfiducia" del presidente, vice presidente, segretario e tesoriere. Insomma, era stata accolta l'istanza per portare la discussione sull'azzeramento totale del direttivo in Consiglio. 

Una decisione che era stata impugnata da Mallardo ma confermata dal Consiglio di Stato. "Con serenità ho presentato le mie dimissioni da Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord in quanto reputo che non vi sia nel Consiglio la concentrazione necessaria per raggiungere gli obiettivi che la classe forense si attende - spiega Mallardo - In un momento di forte crisi economica, culturale e di identità della funzione difensiva, constato, con rammarico, che nell’ultimo anno molte energie all’interno del Consiglio sono state spese per tensioni e controversie interne, troppo spesso rivolte a raggiungere obiettivi personali di singoli, che nulla hanno a vedere con il compito a cui noi Consiglieri dell’Ordine siamo stati chiamati. Negativamente ha inciso, per l’emergenza Covid, la difficoltà del lungo dialogo a distanza tra i Consiglieri, che ha favorito equivoci nei rapporti interpersonali. Questa situazione è soprattutto la conseguenza di un sistema elettorale degli Ordini che è assolutamente inadeguato: si pensi che in moltissimi dei circa 120 Consigli dell’Ordine d’Italia vi sono condizioni di crisi interna che hanno portato a commissariamenti o a cambi improvvisi dei vertici".

Poi prosegue. "Le mie dimissioni, benché maturate da tempo, arrivano all’indomani di una sentenza del Consiglio di Stato che, invece, ha stabilito l’esatto contrario. A mio parere, questo perpetuerà l’instabilità degli Ordini, i cui vertici saranno continuamente condizionati dalle pretese dei singoli Consiglieri e dalle nuove alleanze rispetto a quelle promosse dagli elettori. Ho avuto il privilegio di essere il primo Presidente del COA di Napoli Nord e di essere riconfermato nella seconda elezione. Un impegno arduo perchè si è costruito un Ordine partendo da zero. Ho affrontato con totale dedizione i problemi organizzativi, giuridici, amministrativi e soprattutto culturali nel far sentire uniti gli avvocati che provenivano da Fori diversi. Dopo circa quattro anni di lavoro intenso, lascio la Presidenza perchè non mi appassionano le contese per le poltrone che nulla hanno a che vedere con le modalità di affrontare le problematiche dell’avvocatura, particolarmente delicate per il periodo attuale".

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