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"Abbiamo staccato la spina per fermare un accanimento terapeutico

Di Rienzo, Ragozzino e Vegliante: "La coalizione di Branco è implosa fragorosamente"

“Ancora una volta, nel giro di pochi anni, Capua è costretta a registrare il fallimento di una esperienza amministrativa che, nata da un cartello elettorale e senza un forte collante politico, finisce con lo sbattere sullo scoglio di personalismi e interessi di parte”. E’ la riflessione dei tre ex consiglieri comunali di minoranza Angelo Di Rienzo, Melina Ragozzino ed Annarita Vegliante sulla fine dell’amministrazione guidata da Luca Branco.

“La coalizione che ha vinto le elezioni del 2019, assemblata con forze eterogenee per estrazione politica e culturale, ha inevitabilmente prodotto continue fibrillazioni, fino ad implodere fragorosamente. In circa due anni e mezzo abbiamo visto di tutto: dimissioni del sindaco, sfiducia al presidente del consiglio (anch'egli dimissionario), rimpasti in giunta, richieste di aiuto esterno (soccorso mondragonese), sfiducia al sindaco firmata anche da membri della maggioranza ed un passaggio in amministrazione più che prevedibile, che alla fine hanno portato al dissolvimento anticipato di questa consiliatura. La decisione di staccare la spina, una volta per tutte, a questo fallimento annunciato, si è resa necessaria per porre fine ad un accanimento terapeutico, che avrebbe solo prolungato un'inutile agonia, e per ridare così la parola al popolo capuano da troppo tempo costretto a convivere col degrado e l’abbandono. Certo, quando una consiliatura si scioglie prematuramente è una chiara sconfitta: per chi ha vinto le elezioni, perché non è stato in grado di governare, ma anche per l'intera città. Ma questo fallimento ha una matrice chiara e inconfutabile: si chiama incapacità”.

Per i tre ex consiglieri “non era concepibile continuare con questa recita a soggetto. Capua in pochi anni ha dovuto registrare anche un altro fallimento del PD, l’ispiratore politico di questa maggioranza: un partito che, pur esprimendo il sindaco, pochi giorni fa, all'atto della votazione in Giunta della presa visione del PUC, di cui è stato autorevole estensore, si è defilato votando no alla delibera. Confusione pura. Il futuro prossimo dovrà necessariamente vedere la mobilitazione di tutte le componenti professionali, commerciali, operaie, imprenditoriali, dei giovani, delle donne e degli uomini che intendono la politica come servizio alla collettività, affinché scendano in campo, in ogni formazione politica, in ogni lista civica, per dare un contributo di competenza, idee, programmi ed entusiasmo per affrontare il difficile futuro che aspetta questa nostra città”.

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