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Attualità Casal di Principe

"Onorificenza al valor civile per il testimone dell'omicidio di don Peppe Diana"

L'annuncio del sottosegretario all'Antimafia: "La chiederò personalmente al presidente della Repubblica". Di Meo non è mai diventato un testimone di giustizia

Il messaggio è chiaro ed arriva direttamente dal sottosegretario con delega all'Antimafia del Ministero dell'Interno: "Il testimone oculare dell'omicidio di don Peppe Diana non rimarrà mai solo". La firma è quella di Luigi Gaetti, senatore del Movimeto 5 Stelle, che ha annunciato con un post sulla sua pagina Facebook che intende chiedere "personalmente l’onorificenza al valor civile al Presidente della Repubblica".

E racconta: "Sono passati 24 anni da quel maledetto 19 marzo del 1994, quando la camorra, schiaffeggiata quotidianamente dalle parole e dalle azioni di don Peppe, decise di entrare in sacrestia e sparare cinque colpi di arma da fuoco. Augusto Di Meo non è mai diventato un testimone di giustizia, per il Tar Lazio e per il Consiglio di Stato, non rientra nella legge 45 del 2001 (la norma sui collaboratori e sui testimoni), ma sta combattendo la sua battaglia personale in un territorio ancora difficile. Augusto Di Meo è il testimone oculare dell’omicidio di don Peppe Diana, avvenuto a Casal di Principe. La sua testimonianza è stata fondamentale per condannarne l’esecutore materiale. La scelta di Augusto di non girarsi dall’altra parte, di svolgere fino in fondo il suo dovere di cittadino e amico di don Peppe Diana, lo ha reso bersaglio di minacce e intimidazioni. Augusto, intanto, continua a raccontare di quella mattina del 19 marzo del 1994 a centinaia di ragazzi che ogni anno passano nelle "terre di don Diana", per i campi di lavoro promossi da Libera, senza abbassare mai la testa. Per questa sua attività, per quello che ha fatto e per quello che continua a fare a tutti no Augusto Di Meo non rimarrà mai solo".

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