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Delibera della zona Pip contestata: "E' illegittima, va annullata"

Dura presa di posizione dei consiglieri Alidorante, Mastroianni e Simonelli

I tre consiglieri di minoranza di Frignano Giovanna Alidorante, Vincenzo Mastroianni e Aldo Simonelli contestano la recente approvazione di una delibera da parte della giunta in merito alla 'manifestazione d’interesse e proposta di atto di indirizzo per un progetto di finanza di iniziativa privata per la realizzazione degli insediamenti produttivi'. Gli esponenti di opposizione spiegano: "Decisione orfana del sindaco Santarpia che non era presente nemmeno stavolta. Gli assessori Seguino, Tessitore e la mai troppo pervenuta Della Volpe non hanno notato, o deliberatamente ignorato, la mancanza del parere di regolarità contabile. Nonostante, fatto gravissimo, ne sia stata dichiarata la presenza, in modo non veritiero. Tale errore si configura in una violazione di legge 'culpa in vigilando' a carico della giunta comunale, il cui ruolo specifico dovrebbe essere quello di controllo della regolarità e della veridicità degli atti, contestualmente al segretario comunale. Si potrebbe, entro certi limiti, anche accettare che qualche assessore si è dichiarato, durante l’ultimo consiglio comunale, non in grado di chiarire alcuni dubbi posti dalla minoranza, in riferimento ad alcune variazioni di bilancio riguardanti i finanziamenti Pnrr, sostenendo di essere privo delle competenze tecniche necessarie. Non è, però, allo stesso modo tollerabile che queste stesse personalità non siano in grado di assolvere neppure al ruolo di controllo al quale sono chiamati, dalla Legge, in quanto membri della giunta comunale".

I tre della minoranza sostengono: "La delibera approvata è, pertanto, da considerarsi illegittima e priva di efficacia". A tal proposito, la minoranza ha presentato una richiesta di interrogazione consiliare sia alla Prefettura che al sindaco, per chiederne l’annullamento.

Secondo l'opposizione: "Un’altra illegittimità e illiceità di questa stessa delibera deriva dalla violazione dell’art. 183 comma 15 del Codice degli Appalti, il quale prevede la procedura di progetto di finanza solo per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Nel caso specifico, in assenza di tali elementi imprescindibili, la giunta, nel voler giustificare l’interesse collettivo e l’interesse di qualcuno, sta tentando di barattare con l’impresa che ha presentato la proposta di progetto chiedendo, in cambio del trasferimento del potere espropriativo in capo alla pubblica amministrazione, la realizzazione di una pista ciclo-pedonale. Tale opera non solo è esigua rispetto all’intero complesso, ma non è utile a giustificare e legittimare la pubblica utilità".

"L’opposizione della minoranza a tale opera - continuano i tre - nasce dall’intento di garantire e assicurare il diritto di tanti imprenditori e proprietari terrieri di quella zona industriale a poter realizzare degli insediamenti industriali a propria iniziativa e con propri capitali. Invece, l’interesse dell’attuale amministrazione è quello di gonfiare le tasche di qualche società esterna, che arriva con un carrozzone stracolmo di denaro, trainato da cavalli assistiti da alcuni garzoni locali".

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