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Comune pieno di debiti, dichiarato il dissesto finanziario

Critico il consigliere comunale ed ex vicesindaco: "Provvedimento scellerato"

Nell’ultima seduta consiliare l’amministrazione, capeggiata dal sindaco Lucio Santarpia, ha approvato il dissesto finanziario del Comune di Frignano. Per l’amministrazione comunale si è trattata di “un atto dovuto per i troppi debiti dell’Ente” mentre per il consigliere di opposizione Vincenzo Mastroianni “è un dissesto scellerato in quanto devono essere presenti per l’approvazione del dissesto delle difficoltà da parte dell’ente ad assolvere le funzioni e i servizi essenziali ed indispensabili per i cittadini e presenza di crediti certi, liquidi ed esigibili. È pur vero che il Comune di Frignano si trova in una situazione strutturalmente deficitaria, dovuta al mancato pagamento di quasi 5 milioni di euro, quali tributi dei rifiuti, Imu, Tari e Tasi. Tale debito deriva, dunque, dal fatto che tante persone non riescono ad onorare codesti pagamenti. Orbene, questa situazione non permette al Comune di equilibrare i conti pubblici. A differenza di quanto viene sbandierato dalla squadra politica santarpiniana, nel sostenere che l’ente ha una serie di debiti per circa 5 milioni di euro, è giusto precisare che non si tratta di un debito nel senso stretto del termine, ossia di denaro che il comune deve restituire, ma di tasse e tributi non pagati, ovvero di soldi che non entrano nelle casse comunali. Inoltre, si tratta di alcuni contenziosi che allo stato attuale non sono in alcun modo definiti e che non sono da ritenersi elementi negativi tali da squilibrare i conti del bilancio. Il suddetto panorama economico è sì da ritenersi strutturalmente deficitario, ma non al punto tale da dichiarare dissestato il comune. L’opposizione al voto da parte della minoranza, formata dai soli consiglieri Simonelli e Mastroianni, è giustificata dalla volontà di risanare tale debito attraverso il riequilibrio di bilancio che vede spalmato tale debito in 15 anni”.

"Il Consiglio Comunale ha dichiarato il dissesto finanziario, durante una seduta tragicomica. Un momento fuori dal mondo, come del resto accade spesso, che fa comprendere quanto alcuni siano totalmente slegati dai problemi reali - ha detto il consigliere di minoranza Aldo Simonelli -. Dove il Sindaco ha chiaramente detto che questa scelta rappresenta una rivendicazione sul passato, di quando lui era all’opposizione nella precedente consiliatura. Un “noi ve l’avevamo detto” più volte ribadito con un sorriso smagliante. Operazione verità: niente poco di meno. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. La dichiarazione di dissesto finanziario, la bancarotta del nostro Comune, il fallimento più totale, a mio avviso rappresenta l’atto più disastroso degli ultimi 30 anni di politica frignanese. Sancisce il disastro amministrativo, politico, finanziario e sociale di molti che negli ultimi 30 anni si sono avvicendati alla guida della nostra comunità. Sia chiaro, fare di tutta l’erba un fascio è il gioco di chi vuole personalizzare una scelta così impetuosa; è vero che molti hanno rappresentato delle sanguisughe per il nostro Municipio, come se fosse di proprietà propria, tanti altri hanno però rappresentato uno squarcio di perbenismo e determinazione che spesso ha trovato difficoltà ad emergere. Il racconto di chi ha sostenuto questo Dissesto, fatto passare per una grande vittoria politica, palesa la mancanza totale di visione politica e programmatica. Avrei valutato una scelta simile, qualora fosse stata fatta all’insegna della collaborazione e della trasparenza di tutto il lavoro che precede questa dichiarazione di dissesto. Evidentemente, come già manifestato, non è questo il modo di operare del Sindaco e della Maggioranza tutta. Eppure, io non sarei così snob, considerando che il nostro Comune oggi non ha più un dirigente per il Settore Amministrativo, a breve non avrà più un dirigente dell’Ufficio Tecnico e non è noto alcun impegno per reclutare nuovi impiegati così da far ripartire gli uffici: è questo lo scenario che ci troviamo di fronte. In questo senso, il dissesto finanziario rappresenta lo specchietto per le allodole per mascherare un problema di cui non si ha minimamente contezza; che ribadisce ancora una volta una rivendicazione "politica e personale" di alcuni soggetti".

E quindi "c'è dell'altro. Il Comune di Frignano ha una effettiva capacità di riscossione dei tributi del 32% e, per rimpolpare le casse comunali, questa Amministrazione vuole incaricare una società di riscossione alla quale presumibilmente chiederà delle procedure lacrime e sangue verso i frignanesi, basate su pignoramenti dei conti correnti. Come d'altronde accade già nei comuni vicini al nostro. 
Ancora. Un ulteriore aumento di tutte le aliquote locali, si pensi alla TARI - dato che l’IMU è già al massimo previsto dalla legge. E per finire. Non si riescono a garantire i servizi essenziali. Non ho mai pensato, nemmeno per un secondo, di rendermi complice di un disastro così annunciato. Non comprendo le motivazioni politiche di chi ha appoggiato, condiviso e votato un simile provvedimento che gioca sulla pelle dei cittadini. Perché la scelta non era se essere d'accordo o meno su un provvedimento tecnico, ma se tutelare o meno l'interesse di tutti i cittadini di Frignano. Perché così, ancora una volta, non si sono verificate le condizioni per un confronto serio e competente ma soltanto una miserevole occasione per andare contro qualcuno affinché sia rivendicata una "vittoria" che esiste solo nell'immaginazione di pochi. Ad ottobre 2021 ho avuto l'onore di ricevere un mandato elettorale dai frignanesi. Con un percorso civico avviato da Agorà 5 Stelle e terminato con la lista elettorale Adesso Noi, con tanti giovani che credono concretamente che ci sia un'alternativa che tuteli gli interessi di tutti, strada per strada, cittadino per cittadino, senza distinzione alcuna e che lavori per un efficace piano di raccolta differenziata, che rilanci il commercio locale attraverso la valorizzazione del mondo agricolo, che metta la cultura al centro. E che, sostanzialmente, restituisca ad un popolo ormai stanco la sua dignità e la sua bellezza. Non dimentico tutte queste motivazioni ed è per questo che d'ora in poi è opportuno avviare una seria riflessione.
Sempre e soltanto nell'interesse dei cittadini e dei problemi della nostra comunità”.

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