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Cup di Asl e ospedali chiusi per 7 giorni: "Stop alle prenotazioni di visite ed esami"

La vicepresidente del consiglio regionale chiede la convocazione urgente della Commissione Sanità: “Coi tetti di spesa esauriti le prestazioni sono garantite solo a pagamento”

“A partire da lunedì 6 dicembre, e per i successivi sette giorni, tutti i Cup (centri unici di prenotazione) di Asl, ospedali, farmacie e distretti sanitari della Campania sono stati inibiti. E per ben sette giorni almeno nessun cittadino in Campania potrà prenotare una visita, un esame o una qualunque prestazione ambulatoriale, comprese quelle urgenti e con priorità massima". A dichiararlo è la vicepresidente del consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, che sulla questione ha chiesto la convocazione urgente in audizione, in Commissione Sanità, della direzione generale della sanità regionale e dei vertici regionali.

"La ragione  - spiega Valeria Ciarambino - è nella decisione di far partire il Cup unico regionale per le prenotazioni, per il cui avvio è necessario bloccare le prenotazioni in tutti i singoli Cup. Da oltre cinque anni chiediamo che si istituisca un unico Cup regionale in Campania, che consentirà ai cittadini di prenotare prestazioni su tutto il territorio regionale, e si decide di farlo partire proprio nella fase più critica dell’anno per la nostra sanità, quando i tetti di spesa sono andati esauriti da due mesi e neppure nei centri privati è possibile ricevere una prestazione in convenzione? In buona sostanza, per un’intera settimana la Campania resterà l’unica regione in Italia in cui l’assistenza viene negata sia nel pubblico che nel privato”.

“L'attivazione del Cup regionale è una misura attesa da anni, ma farla proprio in questo momento è assurdo e persino pericoloso, e per questo si sarebbe dovuto rinviarla almeno alla ripresa delle attività nei centri convenzionati. Da rappresentante delle istituzioni chiedo garanzie sull’accesso alle cure da parte dei cittadini, in particolar modo di quelli in condizione di fragilità economica e dunque non in grado di potersi permettere prestazioni diagnostiche o terapeutiche a pagamento. Che logica c’è nell’aver stanziato decine di milioni di euro alle strutture pubbliche per il recupero delle liste d'attesa e nello sbarrare ogni via di accesso alle prestazioni proprio in questo momento? Mai era successo prima d’ora – conclude Ciarambino nella sua richiesta - che cittadini che necessitano di cure, trovassero porte chiuse contemporaneamente in tutti i distretti e in tutti gli ospedali della Campania, oltre che nella sanità convenzionata”.

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