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I commissari 'cancellano' il credito del sindaco: aveva richiesto 9500 euro al suo stesso Comune

Marino aveva chiesto pagamento di una fattura per aver difeso un dirigente dell'Ente: ma i soldi erano stati già liquidati allo stesso dipendente. L'Osl ha negato l'ammissione alla massa passiva

La concussione straordinaria di liquidazione ha finito proprio nelle ultime settimane il lavoro di ricognizione della massa passiva relativa al secondo dissesto finanziario del Comune di Caserta. Marcello Cosconati, Fabrizio Orano e Massimo Cassano hanno completato la prima parte di ricognizione dei debiti di Palazzo Castropignano e quella successiva di verifica di sussistenza dei requisiti per poter ammettere i creditori.

Ma c’è anche chi è rimasto fuori. Come ad esempio lo stesso sindaco di Caserta Carlo Marino, che il 19 novembre 2018 (quando era già in carica) aveva protocollato una richiesta ammissione alla massa passiva per un importo di 9558,81 euro per la tutela legale di un provvedimento a carico di un dirigente dell’Ente Comunale (istanza protocollata insieme all’altro difensore che chiedeva una cifra similare).

Ma dalle verifica effettuate dalla commissione straordinaria di liquidazione, è emerso che le prestazioni per le quali veniva richiesto il pagamento della somma da parte di Marino, nella sua veste di avvocato, risultava essere stata già pagata con rimborso al dipendete interessato e versato con la retribuzione del mese di luglio 2014.

Ai commissari, dunque, non è rimasto che inviare una risposta per iscritto al sindaco di Caserta comunicandogli ufficialmente il diniego di ammissione alla massa passiva, senza che lo stesso Marino contestasse il provvedimento. Con la conseguenza che con la delibera numero 46v dell’Organo Straordinario di Liquidazione, approvata lo scorso 20 novembre, il credito del sindaco è stato cancellato dai debiti del suo stesso Comune.

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