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Nervi tesi in Comune: il dirigente e l'assessore ai ferri corti

Il caso scoppiato dopo la nota dell'assessore Corvino. Ma è giallo su 'strane presenze' negli uffici comunali. Ed ora potrebbero essere richiesti chiarimenti con una interrogazione

La vicenda denunciata nei giorni scorsi dall’assessore alla Politiche Sociali Mirella Corvino potrebbe avere seri strascichi giudiziari. All’interno di Palazzo Castropignano l’aria si è fatta molto tesa, con il dirigente Marcello Iovino che pare voglia querelare la Corvino per le gravi accuse formulate nell’atto inviato al segretario generale Luigi Martino.

Diversi consiglieri comunali non avrebbero affatto gradito l’attacco dell’assessore Corvino al dirigente, vicenda che segue di pochi giorni la polemica avviata dal fratello Pasquale che, in qualità di segretario cittadino di Centro Democratico, aveva violentemente tuonato contro gli altri gruppi di maggioranza.

Ma oltre che acuire il clima da tutti contro tutti che si respira in Comune, l’accusa dell’assessore alle Politiche Sociali ha riproposto un tema serio, legato alla sicurezza delle sedi comunali. Anche nel palazzo di piazza Vanvitelli è spesso possibile vedere all’opera, come dipendenti a tutti gli effetti, persone che non avrebbero alcun titolo a trattenersi negli uffici, ad utilizzare computer, stampanti e fotocopiatrici ma, soprattutto, a maneggiare documenti ufficiali.

Persone, per lo più ragazzi, che dopo aver frequentato Palazzo Castropignano per progetti vari, dal Servizio Civile a Garanzia Giovani, sono rimasti forse talmente 'affezionati' all’ente da voler restare ad aiutare gli impiegati anche dopo diversi mesi dalla scadenza del progetto. E ciò accade anche in uffici molto visibili, non lontani dalle sale del consiglio comunale o della giunta. Cosa che ha già fatto storcere il naso ad alcuni consiglieri di opposizione che hanno annunciato interrogazioni ufficiali sul tema.

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