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“De Michele, candidatura inopportuna. Il Comune di Caserta è un malato terminale”

Corvino spiega il suo appoggio a Sasso per l’Idrico: “Non c'è alcun patto di sangue con chi amministra il Capoluogo. Non posso votare il braccio destro di Marino"

A giochi fatti va fatta chiarezza. Almeno questo è l’obiettivo di Carlo Corvino, già candidato alle elezioni amministrative di Caserta ed oggi membro dell’assemblea dell’Ente Idrico. L’ex segretario del Pd di Casal di Principe, eletto in quota al Comune Capoluogo, ha scelto di non appoggiare il vice sindaco Franco De Michele ma di sostenere la candidatura alternativa di Silvio Sasso, sindaco di Sessa Aurunca. 

“Una scelta - afferma - che nasce dal senso di responsabilità al quale mi sono sempre affidato nei momenti importanti della mia vita, e mai e poi mai nessuno potrà contestare che le mie scelte non siano figlie di un radicato convincimento che le istituzioni debbano fondarsi e garantire la tutela del bene comune, oltreché la trasparenza e la legalità. Questo è un mio dogma, per cui reputo necessario rendere pubblico il mio operato politico attraverso una mia anticipata dichiarazione di voto che sgombri il campo da ogni possibile mistificazione”. 

DUE CANDIDATI PER LA PRESIDENZA DELL'IDRICO

Poi entra nel merito della scelta di Sasso: “Ho deciso di votare per il candidato Silvio Sasso, sindaco del comune di Sessa Aurunca, una scelta motivata sicuramente perché è persona degna, di riconosciuta competenza e moralità. Ma anche perché non avrei potuto fare altrimenti, considerato che l'alternativa è il vice sindaco e assessore Franco De Michele, uomo fidato e braccio destro del sindaco di Caserta Carlo Marino, candidatura che, a mio modesto avviso, è inopportuna e inutile, visto e considerato che il Comune di Caserta non gode di un'ottima salute amministrativa, perché ha dichiarato il secondo dissesto consecutivo. Perché, inoltre, non ha una maggioranza forte, coesa e che si regge su puntelli labili, fatti di promesse per nuovi assessorati o prebende varie. Perché sono all'ordine del giorno le strigliate da parte della Corte dei Conti. E perché, ancor più grave, lo stesso Ente è sottoposto ad una forte attenzione della Dda per le indagini che ormai sono di dominio pubblico. Il quadro clinico del comune di Caserta è grave, anzi gravissimo, potremmo definirlo un malato terminale. Atteso che, con lo scioglimento dell'amministrazione, di fatto decadono anche i componenti delegati dalla stessa in seno agli organi dell'ATO, per cui anche il Presidente, è conseguenziale che per questioni di opportunità la candidatura di De Michele è inutile e inopportuna”.

E chiosa: “Il fatto che la mia elezione nell'assemblea dell’Ente Idrico sia proprio in quota al comune di Caserta non mi lega a nessun patto di sangue con chi ne guida l'amministrazione. Anzi, è noto che il sottoscritto non condivida un certo modo di fare politica. La politica, quella vera, è fatta di valori, come la lealtà, la verità, il rispetto per il prossimo e per la res publica, e non di mere ambizioni, interessi e lobby. Per questo motivo invito i colleghi dell'assemblea a votare come farebbe un buon padre di famiglia, proprio per il rispetto che dobbiamo alle comunità che rappresentiamo e verso le istituzioni”.

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