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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
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La bara, il sangue e la rabbia degli allevatori: "Ci vogliono fottere" | FOTO

Chiesto l'azzeramento della struttura tecnica che ha elaborato il piano regionale. Lettera a Mattarella per commissariare sanità veterinaria

Un'ottantina di trattori accompagnati dalla banda ed al cui estremo c'erano 140 bottiglie piene del sangue (finto) delle 140mila bufale abbattute ingiustamente. Sono questi alcuni dei numeri del corteo funebre organizzato dagli allevatori bufalini che ha sfilato davanti agli uffici dell'Asl in via Unità Italiana. 

Il corteo

Una protesta che vede il fronte degli allevatori bufalini compatto contro il piano evaso dalla Regione per l'eradicazione della brucellosi che ha sostituito - secondo gli allevatori senza effetti - il precedente che ha portato all'abbattimento di 140mila capi di cui solo l'1,4% risultato effettivamente positivo dopo la macellazione (sul caso è stato aperto un fascicolo in Procura). E così, con tanto di bara, il corteo funebre ha marciato per il centro di Caserta: "Ogni trattore oggi in strada è una cambiale da pagare", commenta qualcuno dall'interno del corteo.

Le richieste

Tre le richieste degli allevatori. "Avevamo chiesto all'assessore Nicola Caputo di cambiare quel piano fallimentare passando dalla macellazione alla prevenzione - ha evidenziato Gianni Fabbris, portavoce del comitato degli allevatori - Ma il testo che la Regione ha evaso è fatto per fotterci. Initule far finta di non capire. Noi siamo qui per ribadire la necessità di una nuova trattativa: chiediamo alla Regione di prenderne atto e di evitare altri massacri. Per questo chiediamo di sospendere il piano e riaprire il ragionamento sulla base della trasparenza e con un piano fondato su vaccinazioni ed autocontrollo. Vogliamo - è questa la seconda richiesta - che la trattativa si faccia direttamente con il presidente Vincenzo De Luca che è responsabile per la sanità in Campania. Non può continuare a tacere: ha il dovere di darci risposte". Terzo "per elaborare il piano è stata nominata una commissione di esperti composta da chi ha già fallito - ha detto ancora Fabbris - Aver tolto la vaccinazione (nel 2014 nda) ha prodotto un aumento esponenziale dei focolai. E' questo il loro fallimento per questo chiediamo che la struttura tecnica che dovrà elaborare il piano sia cambiata". 

I nemici degli allevatori

Fabbris ha poi puntato il dito contro i nemici veri degli allevatori: le multinazionali del latte, della carne e l'apparato di tecnocrati: "lucrano sulla pelle degli allevatori", ha detto. Infine l'appello ai veterinari che materialmente effettuano i controlli nelle aziende: "disobbedite", ha concluso Fabbris. Parole che sono state riprese anche da Adriano Noviello,  presidente dell'associazione di tutela degli allevamenti bufalini: "Le istituzioni devono essere trasparenti perché qui non c'è solo il simbolo del sangue delle bufale ma c'è anche il sangue nostro e quello delle 300 aziende costrette alla chiusura", ha dichiarato.

La protesta degli allevatori a Caserta

Il sindaco

Tra i presenti al corteo il sindaco di Casal di Principe Renato Natale che ha sposato sin da subito la battaglia di centinaia di allevatori. "Sono qui perché un rappresentante del popolo non può stare lontano da quello che è un movimento popolare - dichiara - Nel corso di questi mesi è nato questo movimento che ha incanalato il malessere di decine di allevatori sulla strada della protesta giusta. Date spazio e valore a questo movimento - chiede alla Regione - Perchè quì non è in gioco solo la mozzarella ma c'è ben altro". Natale fa riferimento alla tenuta sociale: "Trecento aziende che chiudono hanno un impatto economico enorme - ha chiarito - Si va verso la concentrazione della produzione di mozzarella in poche mani e quando questo accade diventa più semplice per le multinazionali a cui non interessa la qualità di un prodotto ma il mercato. Così - conclude - E' a rischio l'intera struttura economica casertana". Presente anche don Nicola Lombardi che ha portato solidarietà agli allevatori da parte di tutta la chiesa casertana.

La protesta

Dopo il corteo gli allevatori hanno preannunciato le prossime iniziative di protesta. Sarà presente a Caserta un presidio permanente nei pressi del Monumento ai Caduti almeno fino al 3 maggio. Verrà anche installato un banchetto per una raccolta firme da inviare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi: "la richiesta è il commissariamento della sanità animale in Campania", rivelano.

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