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Caserta seconda per numero di contagi. “Dobbiamo rintanarci nei bunker, come in guerra”

Il sindaco torna ad alzare la tensione. E sulle scuole: “Non ho certezza dei numeri per aprire”

Ancora 1117 persone positive e ben tredici morti: sono numeri che preoccupano quelli della città di Caserta, ad oggi seconda città della provincia di Terra di Lavoro per numero di contagi (dietro solo ad Aversa). Una situazione che ha spinto il sindaco del Capoluogo Carlo Marino ad alzare nuovamente la tensione.

“Abbiamo ancora una problematica importante per l’indice epidemiologico molto elevato - ha dichiarato - Questo è il momento di avere responsabilità e buon senso. Dobbiamo diminuire i nostri diritti di libertà, questo è un momento di guerra. Durante la seconda guerra mondiale, quando suonava la sirena si scappava nei bunker. Oggi dobbiamo fare lo stesso, dobbiamo scappare nelle abitazioni, evitare contatti con gli altri. Se noi salvaguarderemo il diritto alla salute rispetto alla perdita parziale del diritto alla libertà, salveremo vite umane. Purtroppo - ha sottolineato il primo cittadino di Caserta - stanno morendo tante persone, non è il momento di fare i negazionisti, è il momento di mettere da parte anche i diritti soggettivi”.

Marino ha poi spiegato la decisione di tenere le scuole dell’infanzia e le elementari chiuse fino al 6 dicembre: “Il mondo della scuola può essere luogo di contaminazione. Non sono in questo momento di decidere se aprire le scuole perché non ho i dati dello screening avviato dalla Regione. Attendo che l’Asl me li comunichi e poi decideremo cosa fare”.

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