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"Il protagonismo di De Luca è colpa dei sindaci incapaci"

Il duro attacco dell'associazione 'Mondragone Bene Comune'

"Siamo tra quelli che non hanno condiviso le ultime ordinanze del presidente Vincenzo De Luca con le quali ha chiuso le scuole della Campania (felici se nel frattempo ci sia stato qualche parziale ripensamento). E non sempre durante questi dolorosi mesi di pandemia abbiamo condiviso provvedimenti, conflitti e atteggiamenti del governatore campano (pur riconoscendogli alcuni meriti e pur avendolo votato, in mancanza di meglio). Ma occorre dire una volta per tutte che il protagonismo di De Luca è la diretta conseguenza dell’apatia, dell’assenza e dell’incapacità dei nostri sindaci ad esercitare il proprio ruolo istituzionale". A dichiararlo in una nota sono i membri dell'associazione 'Mondragone Bene Comune', di cui è portavoce Gianni Pagliaro.

"Le ordinanze di De Luca sono incontestabilmente ordinanze di carattere contingibile e urgente con efficacia estesa al territorio regionale, ma qualsiasi sindaco potrebbe agire con proprie ordinanze su base comunale, conoscendo maggiormente il proprio territorio e i problemi della propria città - continua l'associazione nella nota - La situazione scolastica dell’area metropolitana di Napoli non è la stessa di Mondragone o addirittura di un comune di 1000 abitanti. I problemi dei trasporti pubblici di Napoli non sono quelli di comuni che neppure ce li hanno i trasporti pubblici. Certo, c’è la questione del controllo del territorio (come l’AMBC ha già denunciato, non basta fare un’ordinanza, occorre farla rispettare!), ma questo problema è anche del presidente della Regione. Ma il Tuel, che in questi mesi è stato messo sotto ai piedi, dà anche un aiuto ai sindaci per risolvere la spinosa questione dei controlli sul rispetto delle ordinanze. Esso attribuisce, in via esclusiva, al sindaco, quale rappresentante della comunità locale, il potere di adottare ordinanze contingibili e urgenti per fronteggiare le emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, mentre attribuisce al sindaco, quale ufficiale di Governo, la facoltà di esercitare poteri extra ordinem per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. La chiusura di vie o piazze dove possono crearsi situazioni di assembramento potrebbero rientrare sia nella competenza del sindaco quale rappresentante della comunità locale, come potere di ordinanza volto a fronteggiare emergenze sanitarie o di igiene pubblica, sia come ufficiale di Governo, come potere volto ad eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica. Quest’ultima, infatti, va intesa quale integrità fisica della popolazione. Anzi, viste le situazioni di disordine che potrebbero verificarsi rispetto a provvedimenti di tal genere, difficilmente gestibile dalla sola autorità locale, la locuzione incolumità pubblica appare più adatta a riflettere il potere sindacale in questione rispetto alla mera emergenza di ordine sanitario".

"Ma, soprattutto, l’adozione di ordinanze sindacali ai sensi dell’articolo 54 del Tuel consentirebbe ai sindaci, in qualità di ufficiali di Governo, di agire entro le coordinate istituzionali dell’autorità prefettizia - aggiunge l'Ambc - Il prefetto avrebbe l’obbligo di assicurare ai sindaci le forze necessarie per un adeguato controllo del territorio, ma allo stesso tempo anche la facoltà di scongiurare abusi e protagonismi da parte dei primi cittadini, anche annullando d’ufficio le ordinanze, come per esempio ha fatto il prefetto di Caserta con un’ordinanza sbagliata di Virgilio Pacifico. Quindi, come si vede, dovrebbero essere i sindaci ad intervenire per competenza e per legge, ma questi, forse per incapacità, per paura, per ignoranza o per lassismo hanno lasciato in questi mesi la scena a De Luca, il quale non vedeva l’ora ovviamente di appendersi l’amata stelletta sul petto e fare ciò che gli riesce meglio".

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