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Matrimoni rinviati per il Coronavirus, crolla il settore wedding: "Rischio occupazione"

L'allarme a Casertanews lanciato dallo chef Golino della tenuta Colle Rajano: "Calendarizzazione flessibile per riprogrammare tutto entro l'anno"

Nell'Italia sotto scacco dal Coronavirus, stop ai matrimoni ed il business si ferma. Niente nozze fino ad aprile, altre rimandate al 2021. Tutto l'indotto in sofferenza ed il settore florovivaistico in ginocchio. Sono questi gli effetti devastanti dell'amore ai tempi del Coronavirus che fa segnare una brusca frenata per chi aveva programmato il giorno del fatidico sì già da tempo, organizzando tutto nei minimi dettagli e che non ha potuto far altro che rimandare l'evento a tempi migliori.

"I matrimoni previsti fino ad aprile sono stati tutti cancellati, quelli del mese di maggio e giugno stanno subendo slittamenti nel mese di settembre od ottobre oppure chi non ha la possibilità di riprogrammare le nozze entro quest'anno le posticipa al 2021", spiega a Casertanews Giuseppe Golino chef marcianisano nonché comproprietario della tenuta 'Colle Rajano' insieme al fratello Angelo ed alla cognata Lina

La conduzione familiare e la proprietà della struttura immersa nella zona collinare di Ruviano hanno consentito alla famiglia Golino di ammortizzare, seppur di poco, le ingenti perdite che il settore del 'wedding' sta subendo. Un vertiginoso calo del fatturato del 90% circa secondo i dati nazionali del settore Confartigianato/Eventi. "Per far fronte a questa situazione d'emergenza cerchiamo di essere il più possibile flessibili cercando di assecondare le esigenze dei clienti con una calendarizzazione senza restrizioni - spiega Golino - L'obiettivo è quello di riprogrammare tutti gli eventi entro l'anno per scongiurare ripercussioni a livello occupazionale".

Uno stop forzato ad eventi e ricorrenze di cui ne hanno risentito i lavoratori stagionali. "Mi preoccupa la loro situazione anche perché molti di loro vivono solo con l'introito stagionale - sottolinea Golino - nella mia struttura ci sono circa 10 dipendenti fissi e moltissimi stagionali che superato questo periodo di criticità, riconfermerò senza alcun problema. Non nego che il timore di perdere una fetta di clientela c'è, ma sono fiducioso in una ripresa", conclude lo chef di Colle Rajano.

Nonostante il Decreto Cura Italia, infatti, consenta la sospensione dei tributi ed erogazione di bonus una tantum ai possessori di partita Iva l'allarme lanciato da Confesercenti resta massimo dove l'attesa di un 'domani migliore' si scontra con la spirale quotidiana dei vertiginosi cali del fatturato.

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