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Week-end in zona arancione, poi 'gialla rafforzata': ecco le nuove restrizioni

Il Consiglio dei ministri approva il decreto legge valido dal 7 al 15 gennaio

Nuove restrizioni post Epifania. Arriva l'ok del consiglio dei ministri al decreto legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Cambiano i parametri che portano le regioni in zona gialla, arancione e rossa. Nel decreto, proposto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza, si prevede che il week-end del 9-10 gennaio sarà 'arancione' per tutta l'Italia, mentre negli altri giorni vigerà una fascia 'gialla rafforzata' con lo stop agli spostamenti tra le regioni. Tali norme resteranno in vigore firno all'arrivo di un nuovo decreto legge o di un nuovo Dpcm, previsto per la metà del mese.

Il calendario dei divieti fino al 15 gennaio

Nel dettaglio, il testo del decreto legge approvato dal Cdm prevede per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in un'altra regione o provincia autonoma. Sabato 9 e domenica 10 gennaio 2021, saranno applicate, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione”. Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, la possibilità, già prevista dal decreto legge n. 172 del 18 dicembre 2020, di spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono. Resta ferma, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio, l’applicazione delle altre misure previste dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze. Inoltre, il testo rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”. Nel dettaglio, l'articolo 2 del decreto legge stabilisce che se una regione è in scenario 2, dunque con un Rt da 1 a 1,25, finisce in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma soltanto se "nel territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". Questo parametro è stato introdotto per evitare che le regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in fascia arancione a causa di singolo episodio di aumento dell'Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà però da lunedì 11 gennaio.

Cosa si può fare e non fare dal 7 al 15 gennaio

In base alle disposizioni del decreto legge è possibile cominciare a compilare il calendario delle restrizioni valide dal 7 al 15 gennaio. Il 7 e l'8 gennaio è prevista la zona gialla rafforzata in tutta Italia: spostamenti liberi ma soltanto nei confini della propria regione, la mascherina rimane obbligatoria così come il distanziamento. I bar e i ristoranti saranno aperti fino alle 18. Dopo quell’orario si potranno solo acquistare cibo e bevande da asporto (con il divieto di consumarli nelle adiacenze del locale) oppure chiedere la consegna a domicilio. Sono aperti anche i negozi e i centri commerciali. Gli spostamenti saranno liberi fino alle 22, quando entrerà in vigore il coprifuoco, fino alle 5 del mattino. Il 9 e il 10 gennaio tutta Italia sarà invece in zona arancione: gli spostamenti sono permessi dalle 5 alle 22 ma con autocertificazione; sarà vietato uscire dal proprio comune. I bar e ristoranti sono chiusi tutto il giorno, aperti invece i negozi, i parrucchieri e i centri estetici; dall'11 al 15 gennaio in teoria tornerà la zona gialla rafforzata, ma per quella data alcune regioni si troveranno in zona arancione e quindi in quei territori saranno in vigore le restrizioni del 9 e del 10 gennaio. Anche con il nuovo decreto sarà consentito dal 7 al 15 gennaio lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone, "ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale" e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Restano consentiti anche gli spostamenti dai comuni "con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini", senza poter raggiungere i capoluoghi di provincia.

Scuole riaperte dall'11 gennaio

Il decreto legge approvato dal Cdm, infine, interviene sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. Ed è proprio la scuola a rappresentare il terreno dello scontro tra i vari membri dell'esecutivo. Clima tesissimo tra il premier Conte, Matteo Renzi (leader di Italia Viva) e Nicola Zingaretti (segretario del Pd). Alla fine si è deciso che la ripresa delle attività didattiche in presenza, per il 50% degli studenti, ci sia a partire dal prossimo 11 gennaio. Tuttavia in Campania, secondo quanto annunciato dall'assessore Lucia Fortini, “le scuole medie e superiori torneranno in classe non prima del 25 gennaio”. Mentre lunedì 11 gennaio torneranno in classe gli alunni della scuola dell’Infanzia e delle prime due classi della Primaria.

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