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Commercianti in Comune, sconto del 50% sul suolo pubblico ma resta il nodo Tari

Casale incontra una delegazione degli esercenti dopo le proteste: "Tempi brevi per le autorizzazioni e concessioni anche a barbieri e centri estetici"

Sconto del 50% sull'occupazione di suolo pubblico ma resta il nodo legato alla Tari. E' questo, in estrema sintesi, l'esito dell'incontro tra una delegazione di commercianti casertani, che nei giorni scorsi aveva protestato davanti a Palazzo Castropignano, e l'assessore alle Attività Produttive Emiliano Casale, svoltosi nella tarda mattinata a Palazzo Castropignano. 

Il taglio sull'occupazione di suolo pubblico

Sull'occupazione di suolo pubblico Casale ha confermato alla delegazione - composta da Raffaele Porrino, Gaetano Ciontoli, Rosario Rondinone ed Alfredo Quaranta - il taglio del 50% della tassa, con la possibilità quindi di poter raddoppiare gli spazi con le stesse somme investite prima della pandemia. Ma non si tratta dell'unica novità al riguardo. "Si potranno utilizzare non solo le aree antistanti ma anche quelle adiacenti - fa sapere Casale - Inoltre le autorizzazioni non verranno concesse solo a bar e ristoranti ma anche a tutte quelle attività dove sono previste attese, come ad esempio barbieri e centri estetici. Inoltre lo sconto, che sarà valido fino alla fine dell'anno in deroga ai regolamenti comunali vigenti, varrà anche sulle attività mercatali".  

Mesi di chiusura non saranno pagati

Inoltre, prosegue ancora Casale, i mesi in cui le attività sono state chiuse non verranno versati e nel caso che siano stati già effettuati i pagamenti ci sarà lo scomputo delle somme da quelle da versare in futuro. "Questo è quanto può fare il Comune con le proprie economie - dice l'assessore sottolineando lo sforzo dell'Ente - Abbiamo anche previsto un modulo semplificato per ridurre i tempi di autorizzazione: abbatteremo le lungaggini burocratiche". La delibera verrà portata in giunta già nei prossimi giorni: l'obiettivo è essere pronti dal 18 maggio, data in cui è prevista la riapertura di numerosi esercizi. 

Tari: si attendono le mosse del Governo

Se sull'occupazione di suolo pubblico la macchina comunale si era attivata già da tempo sulla Tari, altra questione cara ai commercianti, l'iter è più complesso. "E' al vaglio uno studio ma attendiamo un decreto del Governo per adeguare le nostre soluzioni alle direttive", dice ancora Casale. Ma il tempo è quello che non hanno gli esercenti, con due mesi di serrata forzata alle spalle e con le scadenze sempre più prossime. "Chiediamo di non pagare la quota relativa allo smaltimento - spiega Alfredo Quaranta - In pratica chiediamo di non versare la parte, circa il 50% del canone, relativa ad un servizio che non abbiamo utilizzato. Stando chiusi non abbiamo prodotto rifiuti". La questione resta, comunque, aperta. 

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