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Caserta non si ferma per il coronavirus: centro affollato, aria un po' tesa a San Clemente

Dopo il primo contagio nel Capoluogo la vita scorre lenta ma nella frazione c'è un po' di preoccupazione: "In pochi sono usciti di casa, qui ci sono tanti anziani". Supermercati: aumenta la spesa, ma nessun assalto agli scaffali

Dalla psicosi all'incubo, o quasi. Caserta si ritrova a fronteggiare l'emergenza Coronavirus dopo il primo caso di contagio in città, quello della 24enne rientrata da Milano ed attualmente ricoverata al Cotugno di Napoli. Dopo il tam tam della serata di mercoledì, con l'ordinanza di chiusura delle scuole emessa dalla Regione e rimbalzata dal sindaco Carlo Marino sui social ed il sito del Comune andato letteralmente in tilt, il Capoluogo sembra essere diviso in due parti: una viva ed operativa; l'altra, circoscritta alla frazione di San Clemente dove vivono i familiari della giovane, quasi totalmente deserta

Le reazioni in centro

Nel centro storico l'emergenza sembra essere lontana, non sentita dai cittadini che hanno approfittato della giornata soleggiata per passeggiare tra le strade del capoluogo e trascorrere qualche ora all'aria aperta. Addirittura c'è traffico in orari insoliti e si vedono passeggiare numerosi ragazzi, abitualmente a quell'ora a scuola, che hanno approfittato della "sanificazione straordinaria" degli istituti per godersi qualche giorno di relax. La città sembra essere viva come un normale giorno festivo tra persone che fanno spese o all'esterno dei bar o a godersi il sole seduti su una panchina. Per avere meglio il polso della situazione basta pensare che ad indossare la mascherina protettiva è il solo Paolo Sforza, ormai volto arcinoto alle cronache per i suoi tuffi di protesta nelle fontane del Palazzo Reale, che fa capolino in piazza Vanvitelli poco prima dell'ora di pranzo. 

La situazione a Palazzo Castropignano

Ma mentre fuori la vita scorre lenta e tranquilla, all'interno del Municipio c'è preoccupazione al punto che il sindaco Marino ha attivato "un Tavolo Permanente sull’allerta Coronavirus". Sono da poco trascorse le 12 e solo da qualche minuto si è avuta la conferma del primo contagio tra le mura del Capoluogo. Dalla Casa Comunale si vede uscire qualche consigliere, parla nervosamente al telefono e bisbiglia, mentre si allontana, la parola che tutti sembrano temere di questi tempi: "Coronavirus".

ARRIVA LA CONFERMA DALLO SPALLANZANI: LA 24ENNE E' CONTAGIATA

A San Clemente si respira un po' di ansia

La situazione sembra ribaltarsi completamente se ci si sposta nell'area di San Clemente, popolosa frazione ad est del centro, abitata prevalentemente da persone anziane e famiglie, dove vive la famiglia della giovane contagiata arrivata dalla Lombardia. Qui c'è il deserto, nessuno in strada o nei piccoli esercizi della borgata. Le notizie sono quelle apprese dalla stampa che si diffondono a macchia d'olio generando paura ed allarme. La conseguenza più evidente è un calo nelle vendite: "Qui già c'è poca vita, adesso dopo il caso Coronavirus nessuno esce di casa, come vedete", dice qualche commerciante. L'unico coraggioso presente in strada ignorava addirittura la presenza di un contagio avvenuto proprio sotto il suo naso: "Ce lo prendiamo come viene", ammette facendo spallucce. 

Aumenta la spesa nei supermercati, ma niente assalto

Intanto, come accade in altre parti del paese, soprattutto nelle "zone rosse", non si assiste alla corsa alle provviste, almeno nel Capoluogo. Si registra, comunque, un lievissimo incremento dei beni di prima necessità (prevalentemente pasta e scatolame) con i clienti che acquistano qualche confezione in più ma senza l'ansia di ritrovarsi con gli scaffali vuoti. 

ATTIVATO IL TAVOLO SULL'ALLERTA CORONAVIRUS

Scuole private aperte? Diverse segnalazioni a Casertanews

Infine, c'è chi non rispetta le norme. Con le scuole chiuse, infatti, c'è stato qualche istituto privato, soprattutto asili, che crede di essere furbo e poter bypassare le disposizioni del governatore Vincenzo De Luca. Segnalazioni, al riguardo, ci giungono da San Nicola la Strada e dall'agro aversano. Una situazione che necessita maggiori controlli da parte degli organi preposti. 

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